EURO2024
Taylor è sempre nella bufera
L'arbitro inglese non smette di sbagliare
Pubblicato il 06.07.2024 16:42
di Aristide Lorenzi
Come rovinare una partita. L'arbitro Anthony Taylor si è messo di impegno e ci è riuscito. Invece di parlare di un incontro bello ed emozionante, si discute della sua direzione di gara: 14 ammonizioni e un'espulsione; Kroos graziato; un rigore, apparso netto, non fischiato a favore dei tedeschi. L'inglese è uscito dallo stadio scortato dalla polizia. Due stagioni fa, dopo la finale di Europa League Roma Siviglia, Mourinho, gli disse che “era un disastro”. I giornali tedeschi sono andati all'attacco e sono furiosi. Sandro Wagner, vice di Nagelsmann, ha fatto irruzione nel suo spogliatoio e ha protestato con veemenza. I media spagnoli lo difendono. Il classico caso dove alibi e ragioni si confondono. Gli arbitri sono una corporazione, che fa della riservatezza e della segretezza i suoi pilastri. Sono tetragoni a ogni forma di dibattito, si sentono detentori di una sorta di ortodossia del gioco, che non può essere messa in discussione. Parlano quando vogliono e non intendono dare spiegazioni del loro operato, si giudicano, promuovono tra di loro. Nelle manifestazioni internazionali molto designazioni sono politiche. Montano e smontano il regolamento, lo interpretano a loro modo e molto spesso senza coerenza. Perché? Si fanno forza su un vecchio assioma: il giudizio dell'arbitro è insindacabile, lo scopo precipuo è quello mantenere la discrezionalità. In merito al rigore non fischiato, la motivazione trapelata è quella che: il braccio era vicino al lato; puntava verso il basso/verticalmente; era in una posizione dietro la linea del corpo. E il Var? L'arbitro olandese Danny Makkelie, dopo Italia-Croazia, è stato mandato a casa. Non aveva visto il fallo da rigore di Frattesi. Rosetti, il designatore Uefa, aveva spiegato: “Intervento Var perfetto, preferiamo che siano gli arbitri a vedere in campo certe situazioni”. Chiaro chi è contro la tecnologia e chi non la voglia di applicarla con costrutto e precisione. Regolamenti che cambiano, protocollo Var farraginoso e poco chiaro. L'obiettivo è evidente: continuare a interpretare, senza essere controllati. 
(Foto Keystone)