È
finita nel modo più amaro, con l'eliminazione ai calci di rigore,
dove l'Inghilterra è stata infallibile, dopo che i rossocrociati
avevano offerto una prestazione maiuscola, arrivando alla fine dei
supplementari più freschi, e sfiorando la rete decisiva in più
occasioni, col portiere inglese a urlare alla propria retroguardia,
chiedendo concentrazione e maggiore attenzione. Quella di Düsseldorf
è stata, indubbiamente, una delle partite più importanti della
storia calcistica elvetica, se non la prima in assoluto. E, va detto,
è stata interpretata nel modo migliore, a differenza di quella,
sciagurata, contro il Portogallo agli ultimi mondiali in Qatar.
Dimostrando, tra l'altro, la crescita del gruppo a livello di
mentalità e consapevolezza nonostante, tabelle dei siti
specializzati alla mano, il valore della rosa rossocrociata sia
attorno ai 300 milioni di franchi, contro il miliardo e mezzo degli
inglesi. I
britannici, lo avevamo scritto, sinora avevano fatto vedere poco,
soprattutto a livello d'intensità. Tuttavia, in questo quarto di
finale, hanno senza dubbio giocato la miglior partita del loro
europeo, mettendo in campo i loro maggiori valori individuali,
contrapposti a una Nati la quale, pur accettando l'uno contro uno in
tutte le zone del campo, ha saputo giocare da squadra, soprattutto
quando ha dovuto difendersi, chiudendo gli spazi tra le linee, anche
se Saka, probabilmente il migliore dei suoi, ha creato non pochi
problemi agli elvetici sulla propria fascia: e non è stato un caso
che il gol che ha mandato le due squadre ai supplementari sia stato
opera sua. Non ci piace parlare di sconfitta a testa alta: chi vince
festeggia, chi perde spiega, si dice. Ma, a questo giro, si è perso
perché una delle due doveva uscire. La Svizzera ha fatto tutto bene,
ha limitato un'avversaria più forte a livello di valori individuali,
è andata in vantaggio per prima, si è arresa solo a una rete del
migliore in campo. E lo ha fatto da squadra. In definitiva, si torna
indietro, questa volta, con l'amarezza di aver perso forse la più
importante partita della storia del calcio rossocrociato, ma con la
sensazione che, a breve, se ne giocherà una ancora più importante.
E, dopo la disfatta in Qatar, non era così scontato.
(Foto Keystone)