OFFSIDE
Basta con questi rigori!
Tantissime sfide a eliminazione diretta ormai si decidono dagli undici metri
Pubblicato il 07.07.2024 07:31
di L.S.
La finale del mondiale in Qatar, la finale dell’Europeo di tre anni fa, la nostra vittoria contro la Francia negli ottavi di finale e la sconfitta contro la Spagna, sempre nella passata rassegna continentale, Francia-Portogallo dell’altra sera e tre partite su quattro dei quarti di finale della Copa America (ieri sera il Brasile è stato eliminato dall’Uruguay). Senza contare, ovviamente, Svizzera-Inghilterra di poche ore fa.
Si potrebbe tornare indietro alla finale del Mondiale del 1994 o del 2006, ma credo che bastino questi esempi.
Cos’hanno in comune tutte queste gare? Sono tutte terminate ai calci di rigore. Decise dagli undici metri insomma, dopo 120 minuti di partita.
La tendenza, spiace dirlo, è ormai questa: si arriva spesso a questa soluzione.
Che per qualcuno potrà anche essere emozionante, per carità, ma che priva la partita del vero episodio decisivo, dell’eroe da incoronare. A meno di qualche sporadica prodezza del portiere.
Vincere su rigore è bello, per carità, ma non ha nulla a che vedere con la vittoria durante la partita. Quando è un’azione, una prodezza di un attaccante o un errore di un difensore, a decidere la sfida.
Sono immagini che restano nella mente per una vita, che non si cancellano più. I rigori invece, a parte l'errore di qualche campione, si dimenticano. Entrano nel tritacarne di una serie che può anche essere lunga ed estenuante, emozioni che vengono diluite come in una partita di basket.
La sensazione è che arrivare ai rigori sia comodo un po' per tutti, a meno che sulla carta, tra le due squadre, ci sia una bella differenza. In quel caso, i più forti spingeranno fino alla fine per vincere.
Altrimenti no. Si gioca soprattutto per non perdere, senza rischiare oltre il lecito.
In fondo, perdere ai rigori non è veramente perdere. Si esce sempre a testa alta, si è vittime della “lotteria” dei rigori.
Vincere invece, chissà perché, vale molto. Si è felici lo stesso. Si va avanti, si continua il torneo o si alza il trofeo.
Il rigore come una soluzione di comodo, verrebbe da dire.
Si può fare qualcosa per evitare questa tendenza che sembra diventata ormai una consuetudine?
Si era provato con il golden goal, presto accantonato. Altre idee, almeno per il momento, non ce ne sono.
Presto o tardi, anche su questo argomento, qualcuno dovrà chinarsi.
(Foto Keystone)