Vince il fatturato
La Champions parla inglese
La Premier è il vero campionato europeo
Pubblicato il 06.05.2021 08:53
di Angelo Lungo
Vincono sempre gli stessi. Vincono i fatturati. Il calcio è un oligopolio. La contrapposizione tra Davide e Golia non è realistica.
La schiacciante superiorità della Premier League è evidente. La finale di Champions la disputeranno City-Chelsea due inglesi e lo stesso potrebbe ripetersi in Europa League.
La squadra di Manchester nella scorsa estate ha investito per rafforzarsi più di 160 milioni di euro, oltre 250 i londinesi.
La partita gli inglesi l’hanno vinta grazie ai diritti televisivi, nel triennio 2019-2022 incasseranno circa cinque miliardi di sterline.
Qualche cifra: il Liverpool incassa mediamente, ogni anno, 170 milioni di euro, una squadra, di mezza classifica, come il Wolverhampton ne riceve 90.
In Italia la Juve percepisce 90 milioni.
Il Real Madrid non ha, praticamente, acquistato nessuno nelle due ultime sessioni di mercato. Anzi ha venduto il suo miglior calciatore, Ronaldo, pur di disfarsi del suo oneroso contratto, riuscendo a ottenere una favolosa plusvalenza cedendo il cartellino.
Il Barcellona, lo stesso, in estate si è privata gratis del suo prolifico centravanti, Suarez, rescindendo l’accordo che era in essere.
Perché questa superiorità? Semplice: gli inglesi si sono dotati di una gestione manageriale e professionale della loro Lega. Hanno riposto, con aplomb, al tappeto verde le rivalità calcistiche e hanno trattato il calcio come un prodotto di consumo da vendere: specie all’estero.
Avveduti e precursori: hanno acquisito un vantaggio incolmabile.
E gli altri campionati? Languono, annaspano, inseguono.
In Germania i club sono gestiti in maniera equilibrata, ma c’è un dominio da monopolista del Bayern, uno strapotere acclarato e ineluttabile.
La Francia non fa testo: l’anomalia del Psg è acclarata.
L’Italia è un caso eclatante: all’avanguardia negli anni ’90, a livello europeo l’ultima vittoria è la coppa dell’Inter del 2010. Mancano stadi di proprietà e non ci sono dirigenti, all’altezza, in Lega capaci di dare una svolta alla politica calcistica: che sia in linea con i tempi.
La Premier League è la vera Super League.
Mentre la maggior parte delle squadre europee stanno soffrendo per i mancati introiti derivanti dalla chiusura degli stadi, le casse dei club d’Oltremanica sono piene e potranno superare con lievi perdite questo periodo difficile.
Non c’è fionda che tenga: si segua il flusso del denaro e si scoprirà chi vincerà.