Tre anni a Lugano, dopo i due a Chiasso. Da qualche
settimana in Polonia, al Widzew Lodz. In mezzo la delusione per non essere rimasto
in Ticino, in quel club a cui teneva tanto. E in quel cantone, il nostro, che
lo aveva adottato.
E così, ai microfoni di Teleticino, Kreshnik Hajrizi, difensore centrale di 25 anni, si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe.
Kreshnik, perché non sei rimasto a Lugano?
“Semplicemente perché non ho ricevuto nessuna offerta. Purtroppo il Lugano non ha fatto nulla per tenermi e io non potevo aspettare troppo prima di trovare un altro club”.
Dispiaciuto?
“Sì, tantissimo. Il Ticino era casa mia. Nonostante tutto resterò comunque un grande tifoso del Lugano. In questi giorni ho visto le due amichevoli e mi sembra che la squadra sia diventata ancora più forte. Auguro ai miei ex compagni di poter vincere il campionato: i tifosi lo meriterebbero”.
Perché Lodz? C’erano anche altre offerte..
“So che per qualcuno può sembrare una scelta strana, ma sono stati quelli che mi hanno voluto di più, ho capito che mi volevano veramente. C’erano anche due offerte dall’Italia, ma il Lodz, come detto, mi ha veramente convinto. Adesso sono contento di essere qui: mi hanno accolto tutti molto bene e la città è bella e ci sono tante cose da fare”.
Si riparte da zero, vero?
“In pratica sì. È un ambiente nuovo, in cui dovrò far valere la mia mentalità, quella che mi ha permesso di diventare il giocatore che sono”.
Riuscirai a dimenticare il dolore per la finale di Coppa Svizzera persa e soprattutto per non averla giocata?
“Non poter andare nemmeno in panchina mi ha fatto tanto male: c’è una persona che non perdonerò mai. Lui sapeva l’importanza che avevo nel gruppo e che mi sarebbero bastati pochi minuti per cercare di dare una mano. Cosa che invece dalla tribuna non ho potuto fare…”.
Stai parlando dell’allenatore Croci-Torti?
“Lascio a voi l’interpretazione..:”.
(Foto Keystone)
E così, ai microfoni di Teleticino, Kreshnik Hajrizi, difensore centrale di 25 anni, si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe.
Kreshnik, perché non sei rimasto a Lugano?
“Semplicemente perché non ho ricevuto nessuna offerta. Purtroppo il Lugano non ha fatto nulla per tenermi e io non potevo aspettare troppo prima di trovare un altro club”.
Dispiaciuto?
“Sì, tantissimo. Il Ticino era casa mia. Nonostante tutto resterò comunque un grande tifoso del Lugano. In questi giorni ho visto le due amichevoli e mi sembra che la squadra sia diventata ancora più forte. Auguro ai miei ex compagni di poter vincere il campionato: i tifosi lo meriterebbero”.
Perché Lodz? C’erano anche altre offerte..
“So che per qualcuno può sembrare una scelta strana, ma sono stati quelli che mi hanno voluto di più, ho capito che mi volevano veramente. C’erano anche due offerte dall’Italia, ma il Lodz, come detto, mi ha veramente convinto. Adesso sono contento di essere qui: mi hanno accolto tutti molto bene e la città è bella e ci sono tante cose da fare”.
Si riparte da zero, vero?
“In pratica sì. È un ambiente nuovo, in cui dovrò far valere la mia mentalità, quella che mi ha permesso di diventare il giocatore che sono”.
Riuscirai a dimenticare il dolore per la finale di Coppa Svizzera persa e soprattutto per non averla giocata?
“Non poter andare nemmeno in panchina mi ha fatto tanto male: c’è una persona che non perdonerò mai. Lui sapeva l’importanza che avevo nel gruppo e che mi sarebbero bastati pochi minuti per cercare di dare una mano. Cosa che invece dalla tribuna non ho potuto fare…”.
Stai parlando dell’allenatore Croci-Torti?
“Lascio a voi l’interpretazione..:”.
(Foto Keystone)