È
considerato il più forte giocatore del mondo. Doveva essere il suo
Europeo. La vittoria nella classifica come miglior capocannoniere era
ritenuta una formalità. Ma il viaggio di ritorno di Kylian Mbappé
dalla Germania alla sua Francia è mesto. Lo accompagna la delusione,
con poco rammarico. In semifinale ha deciso di gettare la maschera,
ma non è servito, le Furie Rosse sono state superiori: “Loro
hanno giocato meglio. Dobbiamo analizzare quello che è successo. Via
la maschera? Ho chiesto al dottore se potevo farlo e lui mi ha
risposto positivamente”. Ma il campione non si nasconde,
ammette che la spedizione dei francesi non è stata all'altezza:
“Abbiamo fallito in questa competizione. Volevamo alzare la
Coppa, ma non succederà. Questo è il calcio. Problemi fisici o
psicologici? No. Non si può rendere il calcio troppo complicato”.
Sulle sue prestazioni: “Non sono stato bravo e torno a casa. Ho
bisogno di riposare. Sto per iniziare una nuova e grande avventura”.
Aggiunge: “Ho segnato poco. Ma ho tentato. Questa è la dura
realtà”. Conclude: “No so se ci è mancato molto per
arrivare in finale, ma non è stato abbastanza. Loro hanno meritato.
Il calcio non è un fiume calmo, ci sono gli alti e i bassi: a volte
vinci, a volte perdi”. Mbappé non ha certo accampato scuse, le
sue dichiarazioni sono state improntate al realismo, condito di
qualche spruzzo di fatalismo. E il suo Europeo sarà ricordato: è
sceso in campo... in quello della politica. Ha preso posizione e i
suoi compagni lo hanno seguito. Non si è fatto intimorire e ha
espresso le sue opinioni. In questo caso è stato immarcabile.
(Foto Keystone)