Lorenzo
Musetti è nato a Carrara nel 2002, occupa attualmente la 25°
posizione nel ranking mondiale. Oggi può scrivere la sua storia in
maniera indelebile, battesse l'americano Fritz sarebbe in semifinale
a Wimbledon. L'Italia aspettava il suo nuovo eroe Sinner, invece ecco
che l'attore non protagonista che non ti aspetti e che si prende la
scena. Il tennis contemporaneo è noioso e prevedibile. I campi di
Londra sono consumati solo sulla linea di fondo, andare in attacco è
quasi vietato, anche perché bisognerebbe saperlo fare. Il gioco si
basa sulla potenza dei colpi, e senza servizio non si è competitivi.
Musetti sfugge al prototipo del giocatore del terzo millennio. Ha
fantasia, e sfodera un rovescio splendido e romantico. Il suo
repertorio è vario e lo esegue con gesti esemplari, e belli da
vedere. Lui stesso si connota così: “Mi piace essere
identificato come un esteta del tennis, perché a me, a Lorenzo, come
persona prima ancora che come tennista, piace cercare il bello in
tutte le cose, anche fuori dal campo”. Ma è consapevole che
non sempre “l'eleganza corrisponde all'efficacia”. Ma poco
importa, si sente di essere un creativo e originale. Quasi inutile
aggiungere che il suo modello è Roger Federer. Tutto bene? Fino a un
certo punto. Il toscano si lascia andare, sia che conquisti un
punto, sia che lo perda malamente: bestemmia! Dalle sue parti
sostengono che sia un intercalare inoffensivo. Nell'era della
tecnologia tutto si vede e tutto si sente. E l'italiano lo ha fatto
anche a Wimbledon, oltrepassando le convenzioni. Nella partita contro
il giovane e forte francese Perricard, ha magicamente lasciato andare
il suo rovescio, ecco il punto sensazionale, e via all'urlo
liberatorio e alla relativa bestemmia, finita in mondovisione. Non
riesce proprio a contenersi e a controllarsi, purtroppo. Ed è un peccato per i suoi
colpi, per il suo gioco, per la sua persona.
Tennis
Musetti, perché bestemmi?
Il talentuoso tennista italiano è forte ma ha un problema che lo rende antipatico