OFFSIDE
"Eh no caro Sascha..."
Una frase del telecronista della SRF fa arrabbiare i tifosi del Lugano (e non solo)
Pubblicato il 11.07.2024 08:34
di L.S.
Quando si ha un microfono davanti, bisogna fare molta attenzione a ciò che si dice.
Sbagliare è facile, capita di scivolare sulla classica buccia di banana.
È successo più volte anche a chi scrive.
Il giorno dopo magari si riflette e si capisce di aver sbagliato. A volte è tardi, altre, per fortuna, no.
Commentare una partita di calcio è una delle cose più difficili, anche se sdraiati sul divano di casa, può sembrare semplicissimo. Ma non è così.
Novanta minuti possono essere lunghi e ogni tanto ci si addentra in un territorio paludoso e pericoloso, che esula dalla cronaca nuda e cruda. Aiutati, o trascinati, dalle “famose” spalle.  
Ieri sera, sulla televisione svizzera tedesca, durante la partita Inghilterra-Paesi Bassi, una frase del giornalista Sacha Ruefer è parsa a dir poco fuori luogo.
Nel tentativo di esaltare (giustamente) le gesta delle due squadre, il malcapitato cronista ha detto che “chi ha visto Lugano-Losanna può pensare che questo sia un altro sport”.
Una metafora mal riuscita, offensiva e inopportuna.
Prima di tutto perché offende il calcio svizzero, di cui la SSR ha acquistato una parte dei diritti e poi perché attacca direttamente il Lugano, che tra l’altro, nel nostro panorama nazionale, è una delle squadre che gioca meglio.
Ma al di là di questo nostro malcelato campanilismo, asserire che una semifinale di un Europeo sia di un altro livello rispetto a una partita della Super League, è come asserire che la sfida tra Djokovic e Sinner vale di più dei campionati svizzeri di tennis di Kreuzlingen. Una cosa talmente evidente da apparire inutile.
La speranza è che il buon Sacha, un professionista serio che oltre Gottardo si è costruito negli anni un’immagine consolidata, si renda conto di quello che ha detto.
E che possibilmente, rettifichi.

(Foto Keystone)