CALCIO
Il Paradiso è pronto, il Bellinzona no
La squadra di Caggiano e Sannino ha vinto in carrozza il Quadrangolare
Pubblicato il 14.07.2024 08:08
di Enrico Lafranchi
Ci si aspettava, logicamente, di assistere a una finale tra Bellinzona e Paradiso, invece i granata (senza guida tecnica, lo staff è andato a ‘spiare’ la squadra di Iacopetta a Wil) sono stati eliminati ai rigori dal Taverne di Vito Bevilacqua che a difesa dei pali schierava Nicolò Abazi di cui ricordiamo una ‘comparsata’ al Comunale nel ruolo di secondo di Alexander Muci. Un ragazzo entusiasta e di talento (“Ho grandi ambizioni” – ci disse un anno fa), accolto a braccia aperte dal presidente Carlo Burà, che evidentemente ha occhi di riguardo verso i giovani del nostro calcio regionale (mentre da qualche altra parte i ‘portieroni’, per di più in fin di carriera, come è successo, si vanno a prendere in Italia). È palese che a Bellinzona in fatto di gestione portieri siamo lacunosi. Non si è nemmeno cercato di trattenere Muci (andato al Wil), il che è tutto dire anche perché sul nuovo arrivato dal Lugano U21 Berbic, si continua ad alimentare qualche dubbio (c’è da sperare che Serif non faccia la stessa fine di Alex).
Veniamo al Torneo. Per i ragazzi di Beppe Sannino vincere il Quadrangolare non è stata sicuramente un’impresa. La possiamo ‘catalogare’, con quel po’ po’ di giocatori approdati al Pian Scairolo, come una passeggiata sul quai luganese. Superiore a tutte le squadre incontrate, i luganesi sono partiti con questa formazione: Pala, Picozzi, Tokam, Delli, Bonanni, Foglia, Sbai, Jarrel, Innocenti, Musumeci, Rossier. Una gran bella squadra. Nel Mendrisio si è visto di nuovo un Antoine Rey d’annata – chapeau a poco più di un mese dai 38 anni!). Deludenti per contro i granata con il solo Chacon in vetrina (a suon di gol): Thomas partirà centravanti visto che Nivokazi lamenterebbe guai fisici e il super bomber, non italiano, lasciamoci sorprendere, ancora non è ‘spuntato’? Di gioco non se ne è visto molto, a prescindere da qualche buona individualità. Siamo al solito discorso. Le note positive vanno in particolare, oltre al già citato uruguagio, a Lamy, Hadzi e Matondo. Nassim L’Ghoul, infortunatosi nell’amichevole di Basilea dove sono fioccate quattro ‘pappine’, è stato tenuto – prudentemente – a riposo.
La partita con i sangallesi è dietro l’angolo. Che squadra vedremo in campo sabato? Quella che non è stata capace di battere il Taverne, inferiore di due classi?
Tornando all’organizzazione del Memorial dedicato ad Augusto Chicherio (un cuore grande così per il calcio giovanile) era lecito aspettarsi qualcosa di meglio.
Allo stadio Comunale è stato il silenzio a parlare: niente speaker, neanche una nota musicale, orologio bloccato, nessuna traccia di ‘raccattapalle’… (giocatori costretti a ad andare a riprendersi il pallone nelle cunette). Uno spettacolo invero desolante. Che immagine avrà dato l’ACB, società dell’élite svizzera, alle squadre partecipanti?
È poi lecito chiedersi come mai alcune partite siano state giocate sul campo in sintetico, compresa quella valevole per il terzo e quarto posto.
Si è anche trovato il modo di fare disputare le ultime due in contemporanea su terreni da gioco diversi. E dire che spesso e volentieri il Bellinzona si lamenta della mancata disponibilità del campo principale.
(Photosxdesigns)