Calcio
Il calcio francese rischia il collasso
Secondo i media d'oltreconfine, sarebbero almeno 8 i club a rischio fallimento
Pubblicato il 16.07.2024 05:58
di Silvano Pulga
Dopo la delusione dell'europeo, con la sconfitta in semifinale per mano della Spagna, il calcio francese, a pochi giorni dall'inizio della Ligue 1, si sta dibattendo in una crisi che potrebbe avere conseguenze imprevedibili: secondo i media d'oltreconfine, sarebbero almeno 8 i club a rischio fallimento, se la trattativa per la vendita dei diritti televisivi non andasse in porto.
Questa crisi parte da lontano, con l'arrivo sul mercato televisivo sportivo francese di Mediapro, decisa a infrangere il monopolio di Canal+. L'emittente catalana, ma di proprietà di un fondo cinese, si è presentata nel 2018 con un'offerta monstre da un miliardo di Euro. Nonostante l'assenza di garanzie bancarie, i vertici del calcio francese si sono fidati. Il Covid 19 ha poi cambiato le carte in tavola, con Mediapro a chiedere una rinegoziazione del contratto, e le parti finite in tribunale. A salvare la barca fu ancora Canal+, ripagata però nel 2021 con un accordo tra la LFP e Amazon, scaduto quest'anno. Come noto, il governo francese ora ha altri problemi, e pensare che intervenga è utopia (e, del resto, la Francia non è, fortunatamente, l'Italia). Davanti all’ARCOM, vale a dire l'autorità pubblica che gestisce queste situazioni, Canal+ (che ha in portafoglio le coppe europee, la Premier e la Bundesliga) ha detto di non avere risorse da mettere sul piatto. Qualche bene informato sostiene che non sia andato giù, nel 2018, il rifiuto di una cifra certa di 950 milioni a fronte del miliardo (mai arrivato) di Mediapro. I più ottimisti sostengono invece che sia una strategia per fare abbassare le pretese della LFP e che, alla fine, un accordo si troverà. Ci sarebbero altre opzioni (la solita Warner Bros tra le tante), ma nulla appare sicuro. Le cifre, poi, sarebbero decisamente più basse di quelle del passato. E così, qualcuno pensa al mitico canale della Lega: un'opzione che nessuno, tra i grandi campionati europei, ha mai pensato di mettere in piedi, perché significherebbe assumersi il rischio d'impresa in prima persona.
Non è facile: c'è una struttura da costruire, non solo a livello di attrezzature, ma di uomini. Bisogna assumere giornalisti, opinionisti, creare un prodotto che sia ai livelli attesi dal pubblico. Anche se, per incassare subito, si pensa alla soluzione che tutti i tifosi sognano: spendere meno e vedere solo le partite della propria squadra del cuore. E, magari, un sistema pay per view per poter comprare le altre sfide che interessano. Sarebbe una scelta in controtendenza, per tantissimi motivi. Va detto: il campionato francese nelle coppe europee ha scarsa visibilità, a parte il PSG, che ha una cilindrata differente: e questo, quando si discute di diritti e cifre, conta. La LFP ha in passato venduto il prodotto in più pacchetti, la qualità non è elevata, la gente non si abbona, i soldi non entrano. Il problema è che le piccole squadre, coi diritti tv, sopravvivono. In definitiva, la situazione oggettiva presenterà il conto, molto presto. E non è detto che, prima o poi, questa realtà non si presenti anche a sud della dogana di Brogeda.  
(Foto Keystone)