Calcio
La lezione che il calcio italiano non vuole imparare
Il Presidente Gravina spiega di chi sono le responsabilità della crisi del movimento
Pubblicato il 16.07.2024 07:40
di Angelo Lungo
In Italia la rivoluzione può attendere, non s'ha da fare, anzi, e la storia lo insegna, non si è mai fatta. L'indignazione è già passata, è durata un istante. Le critiche sono state depotenziate. Le polemiche messe abilmente a tacere. È la vittoria di un metodo politico, che coincide con una visione sociale: tutto è destinato a scorrere, basta aspettare. L'obiettivo è rimanere saldi e non cedere: il proprio potere; il proprio privilegio; la propria rendita di posizione. Il 4 di novembre si terranno le lezioni per decidere il nuovo Presidente federale. E Gravina ha parlato. In merito a una sua candidatura è stato spettacolare, parole tante, spiegazione nessuna, il vago che diventa sostanza. Ha spiegato contrito che “le ferite dell'Europeo sono aperte”, bontà sua. Sulla Spagna ha fatto sapere che è “modello di riferimento, anche se il modello ideale è quello tedesco”. Quindi esiste un progetto da seguire e forse da copiare. E poi si è arrivati al parossismo, alla pronuncia della parola che in Italia mette apprensione, spaventa, ma che deve essere pronunciata per blandire la gente: responsabilità. Il Presidente è stato netto: “In Italia si confondono le responsabilità, la Federazione non ha una squadra e non gestisce vivai”. Ergo la colpa è dei club: “Noi abbiamo il 61,7% di stranieri nei club, mentre la Spagna è al 37,7%”. Dalla contrizione all'attacco il passo è stato breve. Ma la soluzione è pronta: ci sarà una Commissione di saggi, composta da Marotta, Giuntoli, Marino, Sartori. Che sospiro di sollievo: l'Italia è salva. È la visione del dottor Pangloss, personaggio del Candido di Voltaire, il dotto spiegava: che “non c'è effetto senza causa”; questo “è il migliore dei mondi possibili”; è dimostrato “che le cose non possono essere in altro modo”; tutto “è creato per un fine, tutto è necessariamente per il migliore dei fini”.
(Foto Keystone)