CALCIO
Oh Lugano tu sei la più forte
I bianconeri hanno già mostrato una impareggiabile vastità di scelte
Pubblicato il 22.07.2024 07:24
di Giorgio Genetelli
Anche se il vecchio inno liberale la incoronava come la più bella, Lugano è invece la più forte, come squadra di calcio s’intende. Un turno solo e già è davanti allo Young Boys nella corsa al titolo. Dal 2017 è stato sempre il contrario, con i gialloneri a occupare subito la prima classe in testa al treno e gli altri ammucchiati dietro. Per il Lugano c’è un solo precedente favorevole, quando nel 2021 partì davanti lo Zurigo, ci rimase e poi vinse il titolo.
Il Lugano non è in testa da solo, ovviamente, e ci sono almeno un paio di concorrenti serie quali Zurigo e Servette che hanno anche loro imbroccato la prima. Ma nessuna ha la forza della squadra ticinese. Che, seppur giocando male il primo tempo di sabato contro il Grasshopper e senza incantesimi il secondo, ha già mostrato una impareggiabile vastità di scelte, praticamente almeno due giocatori per ruolo, tranne che in quello di centravanti (occhio, il mercato è aperto all’infinito, fino a settembre).
Talmente tanta ricchezza, che Mattia Croci Torti ha sbagliato formazione per eccesso di fiducia. Il suo 4-3-3 (circa) ha visto Aliseda centravanti e Belhadj mezzala, entrambi ancora indietro e nel caso dell’argentino pure fuori ruolo. Poi, una volta capita la cosa, l’allenatore ha messo Grgic e Przybylko, il GC non ha più passato metà campo e Bislimi (che sarà il faro della squadra per tutta la stagione) ha regalato la vittoria ai 3300 di Cornaredo, non pochi, si vede che ci credono.
Ci sono, per ora, due criticità e nessuno la prenda male. La prima è stata già sfiorata in partita e nelle righe precedenti: la rosa rigogliosa che costringe l’allenatore a scelte precise senza poter commettere errori (la scorsa stagione per esempio sbagliò fatalmente impostazione nella finale di Coppa e la perse). La seconda è Reto Steffen, giocatore che condiziona tutti con la sua classe e il suo umore, e che ha trascinato il Lugano al secondo posto con prestazioni di assoluta classe internazionale. Ma agli Europei non ha quasi giocato, e ora chissà se avrà ancora la voglia di smazzarsi la Super col Lugano. Sarà da chiarire bene questo aspetto per evitare terremoti in spogliatoio.
Domani c’è la Champions League contro Mourinho e anche solo da questa frase si capisce lo status del Lugano americano. Già in vetta, per restarci fino alla fine.
(Foto Keystone/Crinari)