CALCIO
Caso ACB: domande sulla forma e sul posto
C'è un bel numero di quesiti da sottoporre ai capi della Swiss Football League...
Pubblicato il 23.07.2024 08:25
di Giorgio Genetelli
Il caso del Bellinzona è, diciamo, curioso. Il club granata rischia di perdere a tavolino la partita vinta sul campo con il Wil. Troppi giocatori “non formati localmente”, secondo i regolamenti della Swiss Football League. Proviamo con le domande, che poi qualcuno risponde di sicuro.
Dunque, cosa vuol dire “localmente”? Di un posto, okay (questa è facile).
Ma quanto è vasto questo posto?
Si limita alla Bellinzona ante-aggregazione (al massimo con Daro e Artore) o comprende anche i nuovi quartieri come Preonzo e Monte Carasso che alla maglia granata hanno fornito foreste di calciatori?
Oppure si allarga al Sopraceneri?
Va magari a toccare addirittura zone remote come il Sottoceneri, Uri Svitto Unterwalden, la Svizzera intera?
E perché non l’Europa, dato che c’è la libera circolazione delle merci e delle persone come insegna Schengen?
O la Terra del Fuoco, visto che il pianeta si è rimpicciolito e siamo tutti fratelli e sorelle?
Ma boh. Passiamo alla parola “formati”. Di quale forma si parla?
Forma o formazione o formativa o galateo?
“Qualcuno è andato per formarsi” dice Guccini. E intende chiaramente che ci si possa formare un po’ ovunque oltre la culla natià. Quindi, un calciatore non potrebbe essere ancora in formazione (oltre che in quella schierata, l’undici in campo, anche sui banchi di una qualche scuola di calcio o almeno di fotbalino) se pure avesse, diciamo a caso, trent’anni?
Non conta più la discrezionalità individuale, quella che fa dire a me e non a una regola stabilita da quarti, che sono ancora in formazione mentre gioco a calcio sul piazzale con tre o quattro bambini?
Mi pare che ci sia già un bel numero di quesiti da sottoporre ai capi.
A presto.