CALCIO
"Determinati ad andare fino in fondo"
Brenno Martignoni, presidente del Bellinzona, torna sulla procedura aperta dalla SFL
Pubblicato il 23.07.2024 08:56
di L.S.
È stata una notte complicata per i tifosi, giocatori e dirigenti del Bellinzona.
Il sonno è stato tormentato dalla procedura aperta ieri dalla Swiss Football League (SFL), dopo la partita vinta contro il Wil.
Aver inserito in cartolina otto giocatori “non formati in casa”, invece dei sette permessi, dovrebbe costare ai granata la sconfitta a tavolino.
Il club ha tempo ancora qualche giorno per far valere le proprie ragioni, ma in situazioni simili il regolamento parla chiaro.
Brenno Martignoni, presidente dell’AC Bellinzona, è ovviamente dispiaciuto:
“Sicuro, ne avremmo fatto a meno…anche perché non potevano iniziare meglio la stagione. Cogliendo subito posta piena, al termine di una partita giocata bene. Il mio sincero dispiacere va soprattutto ai ragazzi, che si sono impegnati e hanno dato il massimo. Una bellissima vittoria, che ha fatto bene pure ai tifosi, che hanno colorito di entusiasmo questo vincente debutto. Ora è importante che il morale rimanga alto e che ci si concentri sulla prossima imminente sfida della seconda giornata”.
Intanto il club però si sta muovendo:
“Certo, inoltreremo le nostre fondate ragioni. Sappiamo cosa dice il regolamento e da questo punto di vista il tema non si può ignorare. Il sottile rigore delle gare di Challenge, impone attenzioni e precisioni massime.”
C’è però un piccolo spiraglio, vero?
“Non ho dubbi. Anche perché ho l’impressione che la SFL non sia rimasta troppo a giorno con le sue normative. Specie, in merito alla definizione di stranieri. Capisco lo statuto dei giocatori provenienti da Stati terzi, ma per tutti gli altri casi valgono le convenzioni bilaterali. Nella società civile ormai sono in vigore gli accordi europei e un giocatore francese o italiano deve essere considerato alla stregua di uno svizzero. Oltretutto Lamy, giocatore francese, è un Under 21”.
Insomma, avete qualche speranza...
“Stiamo parlando di disparità di trattamento, che è un diritto costituzionale. Sono pronto e determinato a creare giurisprudenza. Ad andare fino in fondo. Certo è che si tratta di fattispecie che non può essere risolta in modalità orticello. Anche perché poi, a dipendenza di questa pronuncia, la SFL dovrà mettere seriamente mano a riforme che non possono più essere procrastinate. Ripeto, i mancati distinguo rispetto alle diversificazioni attivate con i bilaterali, che ora sono legge direttamente applicabile, sono più che superati e vanno subito corretti. Diversamente, ho l’impressione che si apriranno altri dossier…affaire à suivre…".
(Foto Putzu)