Un
tempo era una società modello. Si distingueva: per una gestione
oculata; per una programmazione tecnica all'avanguardia. Aveva uno
stile e una identità precisa. Poi all'improvviso tutto è cambiato.
Nel calcio chi si ferma è inesorabilmente perduto. Il club
attualmente è in palese difficoltà economica, ma non solo. “Il
Barca è una macchina per schiacciare le persone”, queste le
parole espresse da Xavi. La nuova stagione sta per cominciare:
incognite e incertezze non mancano. Il presidente Joan Laporte
manifesta pubblicamente ottimismo ed è preso a scacciare paure e
timori. Ha dichiarato che: “Il Barca può affrontare qualsiasi
operazione sul mercato”. Ma sembrano dichiarazioni di facciata
e non che non corrispondono alla realtà. Il protagonista di queste ultime
ore è Hansi Flick. Il nuovo tecnico si è presentato. È considerato
l'uomo della svolta. L'allenatore ha affrontato il tema della
'pressione' e della saldezza che serve per allenare i
catalani. Il tedesco deve ristabilire l'ordine, riportare calma in un
ambiente ritenuto 'tossico', dove una semplice sconfitta diventa un dramma. I
problemi sembrano essere: troppa pressione; contesto economico
complesso. Lui si sente sicuro e non ha dubbi: “Questo è il mio
lavoro, sono l'allenatore del barca e so che cosa significa”.
Memore dei tempi recenti si è presentato come un normalizzatore, ha
spiegato la sua filosofia e ha avvertito i mezzi di comunicazione:
“Non so cosa sia l'ambiente. Sembra che poi me lo spiegheranno.
Ma ci vuole rispetto. Rispetto i media perché hanno obiettivi
diversi dai miei ed è importante che rispettino anche me. È un
equilibrio”. Flick pare avere le idee chiare, è conscio di
avere una grande occasione, lo aspettano due compiti importanti:
rilanciare la sua carriera; rilanciare il club spagnolo. Ma la
'pressione' per lui è una categoria sconosciuta: sa come
limitarla e contenerla.
(Foto Keystone)