Croci-Torti emana
tranquillità, una serenità d’animo che si riflette anche nel suo stare in
panchina.
Certo, la grinta dei vecchi tempi non gli manca, ma la sensazione è che anche il tecnico del Lugano sia cosciente di avere tra le mani una squadra pronta per grandi cose.
Un gruppo coeso, anche per merito suo, una rosa che gli sa offrire diverse alternative. Soprattutto in momenti delicati come questo, dove gli impegni sono importanti e ravvicinati.
A Basilea, il Lugano ha vinto da grande squadra. Sapendo soffrire in alcuni momenti e piazzando la stoccata vincente quando è giunta l’occasione. Dando anche l’impressione di non dover nemmeno tirar fuori il massimo dal suo repertorio. Con ben sette cambi rispetto alla partita di Champions contro il Fenerbahce.
E il Crus? È come se fosse convinto che prima o poi, la sua squadra avrebbe vinto la partita.
Al di là degli aspetti tecnico-tattici, sempre importanti, forse il tecnico bianconero conosceva la statistica riguardante le sue partite contro Celestini, seduto sulla panchina renana.
Ebbene, i due si sono affrontati (contando anche la partita di sabato) otto volte, e in sette occasioni ha vinto. Una media di ben 2,63 punti a partita. Indiscutibilmente l’avversario che il Crus preferisce.
Ci sono anche altri allenatori che vanno particolarmente a genio al tecnico momò: contro Schällibaum in quattro partite ha sempre vinto, mentre che contro l’ex Servette Geiger, non ha mai perso (4 vittorie e quattro pareggi).
Poi, come tutti, anche lui ha le sue bestie nere. Sono due. René Weiler (un pareggio e quattro sconfitte) e Raphael Wicky (solo una vittoria in otto partite).
Gli allenatori contro cui ha giocato di più sono invece Zeidler (12 partite) e Frick (10): con entrambi ha conquistato 1,50 punti a partita. Insomma, un bilancio in equilibrio.
Sabato aa Lugano arriverà il Servette, in uno scontro di vertice: dall'altra parte ci sarà Häberli, contro cui il Crus non ha mai giocato. Sarà l'inizio di una nuova statistica.
Certo, la grinta dei vecchi tempi non gli manca, ma la sensazione è che anche il tecnico del Lugano sia cosciente di avere tra le mani una squadra pronta per grandi cose.
Un gruppo coeso, anche per merito suo, una rosa che gli sa offrire diverse alternative. Soprattutto in momenti delicati come questo, dove gli impegni sono importanti e ravvicinati.
A Basilea, il Lugano ha vinto da grande squadra. Sapendo soffrire in alcuni momenti e piazzando la stoccata vincente quando è giunta l’occasione. Dando anche l’impressione di non dover nemmeno tirar fuori il massimo dal suo repertorio. Con ben sette cambi rispetto alla partita di Champions contro il Fenerbahce.
E il Crus? È come se fosse convinto che prima o poi, la sua squadra avrebbe vinto la partita.
Al di là degli aspetti tecnico-tattici, sempre importanti, forse il tecnico bianconero conosceva la statistica riguardante le sue partite contro Celestini, seduto sulla panchina renana.
Ebbene, i due si sono affrontati (contando anche la partita di sabato) otto volte, e in sette occasioni ha vinto. Una media di ben 2,63 punti a partita. Indiscutibilmente l’avversario che il Crus preferisce.
Ci sono anche altri allenatori che vanno particolarmente a genio al tecnico momò: contro Schällibaum in quattro partite ha sempre vinto, mentre che contro l’ex Servette Geiger, non ha mai perso (4 vittorie e quattro pareggi).
Poi, come tutti, anche lui ha le sue bestie nere. Sono due. René Weiler (un pareggio e quattro sconfitte) e Raphael Wicky (solo una vittoria in otto partite).
Gli allenatori contro cui ha giocato di più sono invece Zeidler (12 partite) e Frick (10): con entrambi ha conquistato 1,50 punti a partita. Insomma, un bilancio in equilibrio.
Sabato aa Lugano arriverà il Servette, in uno scontro di vertice: dall'altra parte ci sarà Häberli, contro cui il Crus non ha mai giocato. Sarà l'inizio di una nuova statistica.
(Foto Keystone)