Il Lugano ci ha creduto e per lunghi tratti ci ha sperato davvero.
Il gol bellissimo di Belhadj, dopo soli sette minuti, aveva messo la partita sui binari che voleva Croci-Torti.
Un primo tempo quasi perfetto, con tanto possesso palla, l’occasionissima di Bislimi per il 2 a 0 (gran parata di Livakovic) e una personalità da grande squadra.
Poi, come a Thun, la partita nella ripresa è cambiata. Il Fenerbahce ha aumentato il ritmo, ha pressato di più il Lugano, togliendogli lo spazio per costruire da dietro e la maggior classe dei padroni di casa è venuta fuori.
Il gol del pareggio di Dzeko (quattro gol in due partite), di testa, nasce da un fallo di Aliseda che forse era stato prima toccato sul viso. L’arbitro Jones ha invece ammonito il bianconero e ha decretato la punizione dal quale è nata la punizione del pareggio.
Da quel momento, nonostante i cambi di alcuni uomini e il passaggio dalla difesa a tre a quattro, il Lugano ha fatto fatica a pungere la difesa turca.
Peccato che nel finale sia arrivato anche il gol di Symanski, a condannare i bianconeri a un’altra sconfitta di misura. Con una prestazione così, sarebbe stato più giusto (e più bello, ovviamente) chiudere con un pareggio.
Ora testa al Servette a Cornaredo e poi settimana prossima ci sarà verosimilmente la sfida di Belgrado contro il Partizan. I serbi hanno perso 6 a 2 la gara di andata contro la Dinamo Kiev.
La stagione è appena iniziata e le emozioni pure: questo Lugano ha dimostrato di esserci.

(Foto Keystone)