Calcio
Un Lugano senza paura
In Turchia si è vista una squadra coraggiosa, che ha provato a giocarsela davanti ad avversari di grande valore
Pubblicato il 31.07.2024 06:38
di Silvano Pulga
Sì, possiamo dirlo: si esce da questo doppio scontro col Fenerbahçe battuti (sono state perse entrambe le sfide), ma con qualche rimpianto, e tanta consapevolezza. Il Lugano si è ben disimpegnato, sia a Thun che in Turchia, e si è arreso a un giocatore monumentale: Edin Džeko, capace di segnare ai ticinesi 4 reti in due partite. Tuttavia, in entrambe le gare, si è vista una squadra coraggiosa, che ha provato a giocarsela davanti ad avversari di grande valore, anche se non ancora del tutto pronti. Ma la forza dei ticinesi è stata proprio quella di capire quali fossero i punti deboli degli anatolici, cercando di colpirli, dove faceva più male. E, in entrambe le contese, lo hanno fatto per primi, tenendo poi il risultato grazie a un palleggio insistito e mai banale che, in Turchia, ha fatto indispettire, in alcuni momenti, i sostenitori locali con la propria squadra, che non riusciva a venirne a capo. Oggi possiamo dirlo: se Edin Džeko avesse giocato in maglia bianconera, il passaggio del turno se lo sarebbero quasi sicuramente guadagnato i ragazzi del Crus. Si esce, quindi, dalla Champions League, come da pronostico; tuttavia, il Lugano ha mantenuto la promessa di giocarsela. Anche in Turchia, nonostante la partita persa la settimana scorsa, nonostante i 50.000 del Şükrü Saracoğlu, nonostante la classe dell'avversario, nonostante le decine di milioni di franchi di differenza nelle quotazioni delle rose da parte dei siti specializzati. Questa è una squadra matura, coraggiosa, che farà di tutto per raggiungere la fase a gironi di una competizione europea. Certamente non tutti sono al massimo, si sono visti degli errori, e brucia tantissimo aver perso nei minuti di recupero una partita nella quale sarebbe stato bello uscire dal campo imbattuti anche se, dal punto di vista della doppia sfida, non è cambiato nulla. Però, per un tempo che è sembrato loro lunghissimo, i tifosi turchi hanno davvero temuto che la prima partita della nuova stagione, con José Mourinho in panchina, potesse trasformarsi in una beffa clamorosa; sicuramente, almeno quanto ci hanno creduto, quelli del Lugano, che si potesse davvero fare l'impresa. Si torna quindi in Svizzera con qualche rimpianto (all'andata sono stati regalati due gol, al netto del discusso episodio del rigore alla fine del primo tempo), mentre a Istanbul il portiere Dominik Livakovicsullo 0-1, ha compiuto, su Uran Bislimi, un intervento incredibile: se fosse entrato lo 0-2, chissà cosa sarebbe successo. Certo, nel secondo tempo i sottocenerini sono calati un po',  Edin Džeko ha calato l'asso di spade e, a quel punto, l'inerzia tattica della sfida è cambiata, e non c'è stata la forza di ribaltarla. Ma, va detto, in campo c'erano anche gli avversari. Ora, sabato, a Cornaredo arriva il Servette, per una gara tra due squadre che, quest'anno, hanno deciso di fare sul serio. Nulla di decisivo, ovviamente: ma, dal punto di vista dello spirito, una tappa importante. Da parte luganese, sicuramente, la voglia di invertire una sfilza di risultati negativi, iniziata la stagione scorsa, e culminata con la sfortunata finale di Coppa a Berna. C'è voglia, insomma, di regolare i conti e, da entrambe le parti, di dare un segnale di supremazia. In definitiva, varrà la pena esserci. 
(Foto Keystone)