Tom
Daley è un tuffatore britannico che fa parlare molto di sé. È
stato il portabandiera per la sua Nazione durante la cerimonia di
apertura. Ha appena vinto un argento, medaglie conquistate pure nelle
tre precedenti edizioni dei Giochi. Sui social è popolarissimo, è
seguito da oltre 5 milioni di persone. Li usa per esprimere con
ironia i suoi concetti, e per rivendicare la sua identità sessuale,
infatti si è dichiarato pubblicamente gay. Sugli spalti a incitarlo
c'è il marito Dustin Lance Black e i suoi due figli (indossavano
magliette personalizzate con le scritte: “That's my papa”;
“Team Daley”). I due hanno fatto ricorso alla maternità
surrogata. Durante la manifestazione sventola un asciugamano
arcobaleno, infatti si pone come un paladino della battaglia in nome
dei diritti della comunità LGBT. Tom Daley è convinto che ogni
atleta debba essere libero di mostrarsi per ciò che è. Di questo ne
ha parlato con “Marca”. Le sue parole sono nette: “Nel
calcio i tifosi non accettano che i calciatori dichiarino la propria
omosessualità”. Afferma: “Il calcio è molto
eteronormativo. I tifosi non vogliono che i giocatori escano allo
scoperto. Sui calciatori c'è un pressione indebita, non devono
diventare attivisti. Ma devono trovare un equilibrio tra dare
visibilità ed essere sé stessi”. Sostiene che: “Dobbiamo
parlare di queste cose e farle uscire allo scoperto. Credo che sia
molto importante diffondere il messaggio che lo sport è per tutti e
che siamo tutti uguali”. E sulle Olimpiadi: “Spero che
vedere persone Lgbt partecipare ai Giochi dia fiducia ai giovani e
faccia sì che non si sentano spaventati, impauriti e soli”.
(Foto
Keystone)