Hnat Domenichelli gioca d’anticipo. Sî, perché nell'hockey, ma nello sport in generale, quando si parla di mercato, bisgona guardare lontano. A volte lontanissimo.
E così, l'arrivo di Dario Simion per la stagione 25/26, rappresenta decisamente un bel colpo sul mercato elvetico.
Una scelta importante per il Lugano, ma anche per il giocatore, che a 30 anni, guarda avanti, al suo futuro. Dario aveva fretta e voglia di pianificare i prossimi anni, e tornare in Ticino, sponda bianconera, è stato subito in cima ai suoi pensieri.
E così, come si dice in questi casi, l'affare è stato win-win. Tutti felici e contenti del matrimonio, anche se per consumarlo bisognerà avere ancora un po' di pazienza.
Se Dario ha scelto il Lugano, è perché, oltre alla voglia di tornare in Ticino, ha visto che il progetto va nella giusta direzione. Questo Lugano gli piace, come ormai piace a tanti. È credibile, poggia su basi solide, diverse dal passato. Si cresce con pazienza, con la giusta ambizione, sapendo che vincere non è mai facile ma che per farlo bisogna attrezzarsi nel modo giusto. Dario e il Lugano lo sanno. 
Stiamo parlando di un giocatore, parole di Domenichelli, che porterà leadership nello spogliatoio e tanta volontà ed esempio positivo sul ghiaccio. Un combattente nel vero senso della parola, con il vizietto del gol. Un vero giocatore da playoff lo definisce qualcuno, per la sua capacità di fare gol nei minuti finali, quando il disco scotta, quando la rete conta doppio.
Dario è uno che sa come si vince: in dieci anni lontano dal Ticino ha vinto un titolo a Davos e due a Zugo. Porta la mentalità vincente, assorbita anche in nazionale, dove è reduce da una medaglia d'argento ai Mondiali. Insomma, l'esperienza fatta persona, il ragazzo che torna a casa con un bagaglio che sarà prezioso. Indispensabile per crescere ancora. Siamo tutti felici di riabbracciarlo.

(Foto Keystone)