CALCIO: DOMANI LUGANO-SION
"Non credo a un Lugano in crisi"
Parla Marco Degennaro, DG del FC Sion, alla vigilia della sfida di Cornaredo
Pubblicato il 14.05.2021 08:20
di L.S.
Sono almeno quattro le squadre coinvolte nella corsa per non retrocedere e almeno altre quattro (per non dire cinque) che invece cercano ancora uno dei due posti liberi per l'Europa (forse tre se il Lucerna arrivasse nelle prime tre e poi vincesse la Coppa).
Per intanto il fanalino di coda è ancora il Sion di Christian Constantin, che dopo l'esonero di Grosso e l'arrivo di Marco Walker, ma soprattutto con il rientro di Haorau, sembra tornato più competitivo.
Domani sera i vallensani saranno di scena proprio a Cornaredo contro un Lugano che arriva da quattro sconfitte consecutive e che vede lontano (ma non ancora impossibile) quel sogno europeo che era sembrato a portata di mano.
Marco Degennaro, direttore generale del Sion, non ha mai nascosto le insidie di questo torneo e ora ci fa il punto della situazione a due giornate dalla fine.
"Il nostro ambiente adesso è molto concentrato, forse tutti hanno finalmente preso coscienza della delicatezza della situazione. Arriviamo da qualche risultato positivo e anche il punto racimolato due giorni fa contro il Lucerna ci dà morale perchè ottenuto contro una squadra più forte e più in forma di noi".
Quanto è contato il rientro del bomber Hoarau?
"Si tratta di un giocatore che tutti conoscono e non nascondo che quando lui è in campo abbiamo un punto di riferimento in più. Stimola e aiuta la squadra e naturalmente dà molto fastidio alle difese avversarie".
Con lui in campo regolarmente quest'anno avreste sofferto meno?
"Forse con lui e con Wesley, che ormai ci manca da un po', avremmo qualche punto in più. Però non sono queste due assenze che ci hanno portato in questa situazione. Ormai fatichiamo da tanto tempo e le cause sono molteplici".
Avete cambiato anche tanti allenatori in questi anni: l'ultimo cambio ha visto Marco Walker sedere in panchina al posto di Grosso.
"Non credo che il problema fosse Grosso, anche perchè all'interno dello spogliatoio regnava un bellissimo clima. Walker sta facendo bene il suo lavoro ma in questo periodo la differenza la sta facendo la presenza del presidente Constantin, che segue ogni allenamento e va sempre in ritiro con la squadra".
Significa che è preoccupato?
"Direi proprio di sì. Quando lui si comporta così è perchè la cosa è grave".
Domani a Lugano vi giocate la "vita".
"Lo sappiamo molto bene e bisognerà cercare di non fallire. Tutti mi dicono che ce la faremo perchè il Lugano è in crisi ma prima o poi tutte le parabole discendenti si interrompono. Speriamo non sia proprio contro di noi".
Dunque non vi fidate di questo Lugano in crisi?
"Assolutamente no. In Svizzera non esistono partite "morbide", nemmeno nel finale di stagione. E poi con questo campionato a dieci squadre tutti giocano ancora per un obiettivo e perciò nessuno ti regala niente".
Cosa ne pensa delle voci che vogliono un Renzetti che potrebbe vendere il club?
"Onestamente ci credo poco, nel senso che Renzetti è un po' come il nostro presidente Constantin, molto legato alla piazza e alla sua squadra. Stiamo parlando di un presidente che ha fatto tanti sforzi ed è molto appassionato. Mi auguro che possa ancora andare avanti a lungo".
Ci avete già pensato a una eventuale retrocessione?
"Concretamento no, anche perchè ovviamente siamo convinti di potercela ancora fare. Però è chiaro che se dovessimo retrocedere qualcosa in seno al club cambierà di sicuro. Posso pensare a una riduzione del budget o qualcosa di simile, ma non certo all'addio del nostro presidente. Non ha mai manifestato questa intenzione, nemmeno nei momenti più difficili".