CICLISMO
Formula Giro, d'Italia
Ma che Giro d'Italia è questo? Sembra più a una gara d'auto...
Pubblicato il 15.05.2021 07:48
di Giorgio Gentelli
Non so cosa ci facciano tutti quei ciclisti in mezzo ai piedi, una volta a destra e una a sinistra. Non si può guidare, è uno scandalo. Siamo qua a fare il Giro d’Italia Car Race, prima gara a tappe di tre settimane della stagione, facciamo fuori freni e frizioni per vincere la tappa di giornata e con un occhio alla classifica generale e quelli lì ostruiscono tutto. Ma che vadano a casa, o almeno sulle loro piste ciclabili, non qua sul percorso di gara. Che organizzazione… Va bene che siamo in Italia, ma così è troppo.
Giovedì non ne potevo più e ne ho preso sotto uno, cosi imparano, magari. Un’altra cosa che mi fa girare le scatole è che alla fine gli danno anche premi e fiori a questi qua, come se fosse un merito. A noi che siamo impediti nelle nostre performance hanno anche la tolla di appiopparci multe e sanzioni, come se la gara fosse dei ciclisti e non la nostra. Mesi e mesi di preparazione e magari uno di questi pazzoidi ti taglia la strada e tu inculi quello davanti. Poi chi lavora la notte a riparare i danni alla carrozzeria? Noi! Loro, i biciclettomani vanno al ristorante a mangiare la fondue e a raccontarsi sciocchezze. Non ci dormo la notte dalla tensione e spero ogni mattina che quelli non siano lì fuori a pavoneggiarsi. Speranza vana. Ci sono tutti, non ci cagano, ridono e scherzano, intasano la partenza e ci tocca fare poi duecento chilometri a cercare spazio per gasare e mostrare il nostro valore. Che frustrazione.
Io non so, per tanto così che si facciano un Giro d’Italia tutto loro, in altra data, con le loro biciclette, e lascino a noi lo spazio necessario per dare spettacolo. Io protesto.