CALCIO: SALVO MA FUORI DALL'EUROPA, SI GUARDA ALLA PROSSIMA STAGIONE
Lugano, da venerdì scatta l'operazione futuro
Tra cinque giorni ultima gara a Lucerna: poi molte le decisioni da prendere
Pubblicato il 16.05.2021 12:57
di L.S.
Un bel Lugano, motivato e finalmente cosciente dei propri mezzi. Una vittoria giusta, addirittura facile. Troppo, se pensiamo che al cospetto dei bianconeri c'era un Sion che avrebbe dovuto lottare con il coltello tra i denti.
Invece i vallesani hanno dimostrato ancora una volta perchè si trovano a un passo dal (meritato) baratro.
Dal canto suo la squadra di Jacobacci, che ha voluto salutare Cornaredo nel migliore dei modi, non ha sbagliato quasi nulla. Ieri sera solo applausi.
Un sistema di gioco che ha funzionato, trame lineari e ficcanti e giocatori che da un momento all'altro non sono sembrati senza benzina, come qualcuno aveva troppo frettolosamente creduto.
Il calcio è uno sport di motivazioni e ieri, pur senza chissà quali ragioni (anche se una piccola fiammella per l'Europa era ancora accesa), i bianconeri hanno fatto ciò che raramente erano stati capaci di fare nelle ultime gare. Quando si dice la testa... più delle gambe.
Ad essere onesti il secondo tempo di Basilea aveva giù mostrato segnali di ripresa ma in quell'occasione, ovviamente sbagliando, avevamo ritenuto che i renani avessero tirato troppo presto i famosi remi in barca.
Anche ieri sera, nonostante la buona partita, c'è comunque stato bisogno di un rigore e di una clamorosa autorete per mettere le cose a posto, prima del bel gol di Gerndt (pregevole l'assist di Bottani). A dimostrazione, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che per la prossima stagione bisognerà operare proprio nel reparto offensivo.
A questo proposito ieri sera hanno commosso proprio gli abbracci all'attaccante svedese, che ha giocato la sua ultima partita con la maglia del Lugano. In quattro stagioni farciti da 33 gol, alcuni veramente bellissimi, il 34.enne svedese ha sempre dimostrato grande serietà e generosità.
Un bell'esempio di professionista, uno che sul campo ha sempre lasciato tutto. Uno dei leader dello spogliatoio e che inevitabilmente il prossimo anno mancherà.
Già... il prossimo anno.
La tregua durerà ancora 5 giorni, fino a venerdì poi, dopo la partita di Lucerna, si inizierà a fare sul serio fuori dal campo.
Bisognerà capire che rosa allestiranno i bianconeri per la prossima stagione (in primis il rinnovamento o meno del contratto di Jacobacci) e soprattutto certificare la continuazione del presidente Renzetti.
Per ora non ci sono evidenti segnali di cambiamento e il riavvicinamento a Preziosi dovrebbe regalare quelle certezze finanziarie che il numero uno bianconero andava cercando.
Aspettiamo ancora qualche giorno e sapremo: intanto assaporiamoci questo buon bicchiere di rosso dal retrogusto leggermente amarognolo.
Perchè se è vero che la salvezza non è mai un traguardo scontato, tanto meno in un campionato combattuto come quello elvetico a dieci squadre, è anche vero che quest'anno l'occasione per tornare in Europa sembrava davvero ghiotta.