Nel
torrido pomeriggio di Pian Scairolo il dramma sportivo di un’intera
società si è consumato piano piano. Le temperature proibitive hanno
solo favorito la discesa agli inferi dei biancoverdi. La neopromossa
Grand Sacconex si è imposta nettamente, con umiltà e caparbietà.
Il pressing asfissiante e la fisicità dei ginevrini hann
letteralmente surclassato una squadra visibilmente stanca, incapace
di reagire, priva di idee soprattutto in fase offensiva e con le
spalle al muro dopo appena quindici minuti di gioco. Primo tempo a
senso unico terminato sullo 0-3, nella ripresa Sannino, con ben
quattro cambi ha provato a invertire la rotta, ma gli avversari hanno
continuato a spingere. Se la fase difensiva è stata inesistente, con
le fasce continuamente prese d’assalto dalle incursioni avversarie,
gli errori grossolani individuali e la poca lucidità hanno condotto
alla disfatta. Dai singoli ci si aspettava di più sicuramente. Ma
soprattutto l’ultimo arrivato Ezequiel Schelotto, dall’alto della
sua esperienza, avrebbe avuto il compito di trascinare e motivare la
squadra. L’argentino è apparso spaesato e ancora indietro di
condizione fisica. Proprio dai piedi del “Galgo” è sfuggito un
pallone sanguinoso che ha regalato agli ospiti il momentaneo 0-3 e
che ha chiuso virtualmente l’incontro già poco prima della
chiusura della prima frazione. Come se non bastasse, ha rimediato
inoltre due cartellini gialli consecutivi nel finale, lasciando in
dieci uomini la sua squadra ad affondare definitivamente sotto i
colpi di un nemico spietato. Il caldo non deve essere un alibi. La
stanchezza nemmeno. Certo, si può perdere una partita ma staccare la
spina in questo modo merita una riflessione più profonda. Alla fine
della gara i musi sono lunghi ed era palese un'enorme delusione. Le
facce inespressive e gli sguardi hanno raccontato tutto. Aleggiava
un’aria quasi surreale. Le bocche cucite e non poteva essere
altrimenti. Solo diverse ore dopo il direttore Alessandro Grigoletto
ha rotto il silenzio: “Non si salva nessuno, difficile
commentare una sconfitta simile, inaspettata. Oggi non si è salvato
nessuno, ci sono stati troppi errori individuali. Siamo stati
sovrastati durante tutta la partita”. Aggiunge: “È andata
anche bene, il nostro portiere ci ha salvato più di una volta,
poteva finire anche 10 o 11 a 0”. Continua: “Domani la
squadra già si ritrova, per trovare spiegazione, c'è un dato, ossia
le troppe partite ravvicinate giocate”. Conclude amaro: “È
una pagina negativa che purtroppo rimarrà nella memoria. Il sogno
del Paradiso si è tinto di nero”.
Calcio
Paradiso, che incubo
La squadra di Sannino subisce una sconfitta pesantissima e inaspettata