Il destino si può cambiare
Portieri all’attacco
Paro, segno, esulto
Pubblicato il 17.05.2021 08:54
di Angelo Lungo
Lo chiamano portiere, ma anche numero uno o estremo difensore.
Ha le stimmate del solitario, deve guardare le partite da lontano. Deve difendere strenuamente la porta e aspettare.
Deve impedire che venga segnato un gol, evitare che il parossismo del tifoso si compia.
Ergo: la sublimazione del gol va a suo discapito quando lo subisce.
Postilla: non può abbandonare la sua area di rigore.
Ma nel calcio come nella vita esistono i visionari, i sovvertitori delle regole, coloro che decidono, istintivamente, che un’azione totalmente inconsulta e inaspettata s’ha da fare.
Nella sua ultima partita di campionato il Liverpool contro il già retrocesso WBA pareggiava. Minuto 95, calcio d’angolo, Alisson lascia la sua porta, si butta nella mischia, salta più in alto di tutti, stacco decisivo e palla in rete. Reds ancora in corsa per un posto Champions. Prima volta in Premier che un portiere segna di testa.
E nel passato?
23 febbraio 1992 derby Atalanta-Cremonese, bergamaschi in vantaggio, minuti finali, Rampulla sugli sviluppi di un corner, impatta di testa e sigla il clamoroso pareggio. Per la prima volta in serie A un portiere entra nel tabellino dei marcatori.
1 aprile 2001, la Reggina si trova in svantaggio di una rete contro l’Udinese di Spalletti. Minuto 88, Massimo Taibi corre svelto verso l’area avversaria, si fionda su un traversone proveniente sempre da un corner, colpisce sicuro il pallone e non lascia scampo al suo collega.
3 dicembre 2017, il Benevento, alla sua prima stagione nella massima serie, dopo 14 giornate aveva conseguito 0 punti. Minuto 95, i sanniti sono in svantaggio contro il Milan. Punizione sulla trequarti, Brignoli, portiere dei padroni di casa, con un perfetta torsione del corpo prende la sfera in maniera ottimale, traiettoria imprendibile, Donnarumma battuto.
E in Sudamerica?
Chilavert, portiere paraguaino, tra rigori e punizioni ha al suo attivo 26 gol.
Rogério Ceni, portiere brasiliano e attualmente allenatore, la storia l’ha scritta alla grande, dato che il suo score riporta 131 reti segnate sempre tra rigori e punizioni.
Scrive Umberto Saba: “Il portiere su e giù cammina come una sentinella. Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s’avvicina oh allora una giovane fiera s’accovaccia e all’erta spia”.