Difficile
dire se, al fischio finale, era più il rammarico o la soddisfazione
per avere comunque mosso la classifica. Forse il rammarico, almeno
secondo noi, visto che, nell'ultima parte dell'incontro, gli ospiti
hanno risentito pesantemente dei 120' di Trabzonspor, più di quanto
avessero subito i ticinesi la pesante sconfitta di Istanbul. Bravo
Zigi che, nel finale, ci ha messo la manona sulla conclusione tesa e
sul palo lontano di Aliseda, il quale è evidentemente destinato a
esaltare i portieri avversari, come diceva il Crus in conferenza
stampa a fine gara, ripensando a quella parata di Mall negli istanti
conclusivi del secondo tempo supplementare della finale di Coppa
svizzera. Alla fine, è un Lugano spesso costretto a rincorrere,
magari dopo gol regalati agli avversari, come anche in questa
occasione. Come diceva anche il direttore sportivo Carlos da Silva,
al quale si chiedeva se, in questi ultimi giorni di mercato interno,
potrebbe arrivare una punta, questa è una squadra che i gol li
segna. Purtroppo, va detto, ne incassa anche tanti; e se è vero che
quelli europei sono venuti, tutto sommato, da grandi giocatori di
squadre di spessore elevato, e hanno quindi un peso differente, è
anche vero che in queste due partite casalinghe la porta bianconera è
stata perforata in 4 occasioni, alcune delle quali decisamente
evitabili. Ed ecco che, forse, a questo punto è un bene che Hajdari
rimanga in riva al Ceresio, almeno fino a quando uno come Lukas Mai
non riesca a ritrovare i livelli ai quali ci aveva abituato. Il
campionato resta infatti difficile ed equilibrato: se n'è accorto
sabato sera lo Young Boys, che pure sembrava lanciatissimo dopo la
grande prova in Turchia a metà settimana, e che invece ha dovuto
dividere la posta con il Losanna, senza riuscire a schiodarsi
dall'ultimo posto in classifica. Certo: come sottolineato dal Crus in
conferenza stampa, si chiude questa campagna d'estate con una
qualificazione alla fase a gironi a una competizione europea (che
andava conquistata sul campo, a differenza dello scorso anno) e con
una media di due punti a partita in campionato. Ad altri, impegnati
anch'essi nelle qualificazioni, nonostante un percorso più breve, è
andata peggio, come scrivevamo sopra. Al di là di tutto, però,
nonostante il fascino delle partite europee, bisognerà far ritrovare
al gruppo la giusta rotta, che vuol dire non perdere di vista la
vetta della classifica in campionato. Come diceva Mattia Croci-Torti
a fine partita, bisogna tornare a vincere. In Coppa svizzera,
ovviamente, dove si andrà a sfidare il Rapperswil, capolista in
Prima Lega Promotion, e in campionato, quando i ticinesi, dopo la
sosta per la Nations League delle compagini nazionali, andranno due
volte in Svizzera Romanda per affrontare rispettivamente Losanna e
Sion. Tre trasferte totali, tutte delicatissime, prima che arrivi
ottobre e riprenda la campagna oltre confine. Certo, la stagione è
ancora lunghissima; tuttavia, va dato al campionato un chiaro
segnale. Il Servette, libero da impegni europei, ha già fatto capire
dove vuole arrivare: e la corsa, probabilmente, andrà fatta anche su
di loro.
(Foto
Putzu)