Calcio
Lugano, che rammarico
I bianconeri incassano reti con troppa facilità
Pubblicato il 01.09.2024 17:49
di Silvano Pulga
Difficile dire se, al fischio finale, era più il rammarico o la soddisfazione per avere comunque mosso la classifica. Forse il rammarico, almeno secondo noi, visto che, nell'ultima parte dell'incontro, gli ospiti hanno risentito pesantemente dei 120' di Trabzonspor, più di quanto avessero subito i ticinesi la pesante sconfitta di Istanbul. Bravo Zigi che, nel finale, ci ha messo la manona sulla conclusione tesa e sul palo lontano di Aliseda, il quale è evidentemente destinato a esaltare i portieri avversari, come diceva il Crus in conferenza stampa a fine gara, ripensando a quella parata di Mall negli istanti conclusivi del secondo tempo supplementare della finale di Coppa svizzera. Alla fine, è un Lugano spesso costretto a rincorrere, magari dopo gol regalati agli avversari, come anche in questa occasione. Come diceva anche il direttore sportivo Carlos da Silva, al quale si chiedeva se, in questi ultimi giorni di mercato interno, potrebbe arrivare una punta, questa è una squadra che i gol li segna. Purtroppo, va detto, ne incassa anche tanti; e se è vero che quelli europei sono venuti, tutto sommato, da grandi giocatori di squadre di spessore elevato, e hanno quindi un peso differente, è anche vero che in queste due partite casalinghe la porta bianconera è stata perforata in 4 occasioni, alcune delle quali decisamente evitabili. Ed ecco che, forse, a questo punto è un bene che Hajdari rimanga in riva al Ceresio, almeno fino a quando uno come Lukas Mai non riesca a ritrovare i livelli ai quali ci aveva abituato. Il campionato resta infatti difficile ed equilibrato: se n'è accorto sabato sera lo Young Boys, che pure sembrava lanciatissimo dopo la grande prova in Turchia a metà settimana, e che invece ha dovuto dividere la posta con il Losanna, senza riuscire a schiodarsi dall'ultimo posto in classifica. Certo: come sottolineato dal Crus in conferenza stampa, si chiude questa campagna d'estate con una qualificazione alla fase a gironi a una competizione europea (che andava conquistata sul campo, a differenza dello scorso anno) e con una media di due punti a partita in campionato. Ad altri, impegnati anch'essi nelle qualificazioni, nonostante un percorso più breve, è andata peggio, come scrivevamo sopra. Al di là di tutto, però, nonostante il fascino delle partite europee, bisognerà far ritrovare al gruppo la giusta rotta, che vuol dire non perdere di vista la vetta della classifica in campionato. Come diceva Mattia Croci-Torti a fine partita, bisogna tornare a vincere. In Coppa svizzera, ovviamente, dove si andrà a sfidare il Rapperswil, capolista in Prima Lega Promotion, e in campionato, quando i ticinesi, dopo la sosta per la Nations League delle compagini nazionali, andranno due volte in Svizzera Romanda per affrontare rispettivamente Losanna e Sion. Tre trasferte totali, tutte delicatissime, prima che arrivi ottobre e riprenda la campagna oltre confine. Certo, la stagione è ancora lunghissima; tuttavia, va dato al campionato un chiaro segnale. Il Servette, libero da impegni europei, ha già fatto capire dove vuole arrivare: e la corsa, probabilmente, andrà fatta anche su di loro.
(Foto Putzu)