Jonathan Sabbatini a Bellinzona è la scelta più giusta e più logica.
A 36 anni, con la sua esperienza e la sua leadership, l’ex capitano del Lugano potrà essere un vero e proprio punto di riferimento.
Pablo Bentancur, sotto sotto, ci aveva sperato dall’inizio, da quando Sabbatini aveva rifiutato, seppur con garbo, l’offerta del Lugano.
Voleva giocare ancora, si sente calciatore.
Non era ancora pronto per dire addio al profumo dell’erba, ai tifosi negli stadi e alla sacralità dello spogliatoio.
Certo, forse avrebbe voluto giocare ancora in Super League, ma il mercato, che in Svizzera privilegia i giovani di prospettiva, non gli ha aperto le porte.
Sabba però non si è scoraggiato, si è guardato attorno, ha atteso con pazienza e dopo una lunga riflessione, ha deciso di restare in Ticino. Nonostante i tentativi del Thun e del suo allenatore Lustrinelli.
Il progetto granata lo ha convinto.
La squadra è buona, lo staff sembra finalmente all’altezza delle ambizioni e la stagione è ben lanciata.
Con la sua esperienza e il suo senso tattico, potrà essere quell’equilibratore che i granata andavano cercando. Dentro e fuori dal campo.
Difficile, per non dire impossibile, trovare un giocatore così in Challenge League.
Il Bellinzona ha fatto il colpaccio, chissà se i tifosi lo avranno capito e ricambieranno gli sforzi della dirigenza.
Chissà se a Sabbatini, che vestirà il numero 4 (e non il 14 che aveva a Lugano), riuscirà questo miracolo.
A 36 anni, con la sua esperienza e la sua leadership, l’ex capitano del Lugano potrà essere un vero e proprio punto di riferimento.
Pablo Bentancur, sotto sotto, ci aveva sperato dall’inizio, da quando Sabbatini aveva rifiutato, seppur con garbo, l’offerta del Lugano.
Voleva giocare ancora, si sente calciatore.
Non era ancora pronto per dire addio al profumo dell’erba, ai tifosi negli stadi e alla sacralità dello spogliatoio.
Certo, forse avrebbe voluto giocare ancora in Super League, ma il mercato, che in Svizzera privilegia i giovani di prospettiva, non gli ha aperto le porte.
Sabba però non si è scoraggiato, si è guardato attorno, ha atteso con pazienza e dopo una lunga riflessione, ha deciso di restare in Ticino. Nonostante i tentativi del Thun e del suo allenatore Lustrinelli.
Il progetto granata lo ha convinto.
La squadra è buona, lo staff sembra finalmente all’altezza delle ambizioni e la stagione è ben lanciata.
Con la sua esperienza e il suo senso tattico, potrà essere quell’equilibratore che i granata andavano cercando. Dentro e fuori dal campo.
Difficile, per non dire impossibile, trovare un giocatore così in Challenge League.
Il Bellinzona ha fatto il colpaccio, chissà se i tifosi lo avranno capito e ricambieranno gli sforzi della dirigenza.
Chissà se a Sabbatini, che vestirà il numero 4 (e non il 14 che aveva a Lugano), riuscirà questo miracolo.