FORMULA UNO
Clay e Monza: che amore!
Il pilota ticinese vinse due volte sul famoso circuito: 49 anni fa l'ultima volta
Pubblicato il 08.09.2024 09:39
di Silvano Pulga
Settembre era, probabilmente, il mese preferito da Clay Regazzoni: nato a Porza (secondo alcune biografie a Mendrisio) il 5 settembre del 1939, il pilota ticinese ha infatti legato il proprio nome, in Ferrari, a due vittorie al Gran Premio d'Italia a Monza (1970 e 1975) che, seppure oltre confine, è un po' la cattedrale a pistoni dei ticinesi, vista la breve distanza dell'impianto brianzolo dal confine e il noto divieto di competizioni motoristiche (perlomeno, oggi, con veicoli spinti da propulsori termici) vigente nella Confederazione ormai da decenni.
Clay vinse nel 1970 il giorno dopo la morte di Jochen Rindt, uscito di pista prima della parabolica, molto vicino a dove, nove anni prima, era caduto Wolfgang von Trips su Ferrari. A vedere, oggi, anche solo a livello di riproduzioni in scala, quelle monoposto affiancate a quelle di oggi, ci si rende conto del perché, nella Formula 1 attuale, siano drasticamente diminuite, per fortuna, quelle tragedie.
Si disse, nei giorni seguenti alla prima vittoria del ticinese a Monza, che Colin Chapman, il genio progettista della Lotus, le monoposto che uscivano da una chiesa sconsacrata, altro elemento del mito, avesse operato delle modifiche alla vettura, per poterla rendere più leggera e contrastare la velocità maggiore delle auto della scuderia di Maranello. La successiva inchiesta, però, atto dovuto dopo il decesso del pilota germanico, non diede alcun esito.
Quella del 1975 fu invece l'apoteosi per il Cavallino. L'anno precedente Clay aveva sfiorato il mondiale piloti con la Ferrari 312 B3, in una stagione che vide il compagno di squadra Niki Lauda 8 volte in pole position su 15 gare, e 6 volte la Ferrari (3 per ciascun conduttore) ottenere il giro più veloce in gara. Tuttavia, i due ferraristi vinsero solo una gran premio a testa e l'elvetico, alla fine, dovette arrendersi per soli 3 punti al brasiliano Emerson Fittipaldi su McLaren. L'anno dopo, invece, Mauro Forghieri ebbe l'intuizione geniale del cambio trasversale: la 312 B3 divenne 312 T e dominò il mondiale con Niki Lauda, vincitore 5 volte in 14 gare, con ben 9 pole position conquistate. 
Clay, quell'anno, non ebbe la sorte dalla sua, pur avendo fatto registrare in ben 6 occasioni il giro più veloce in gara. Chiuse così al 5° posto il mondiale, con la gemma della vittoria a Monza, davanti, tra gli altri, a migliaia di tifosi ticinesi, che regalò il primo posto matematico nel mondiale piloti al compagno di scuderia, in un tripudio di drappi rossi e rossocrociati. Sono passati 49 anni ormai; Monza sarebbe irriconoscibile per chi ci tornasse per la prima volta dopo quel giorno, ma per noi resta la prima grande emozione con, sullo sfondo, la musica (definirla rumore sarebbe bestemmiare) di un motore 12 cilindri, e la nascita di un amore che dura ancora oggi.   
(Foto Keystone)