CALCIO ALLIEVI: PAROLA AL PRESIDENTE DEL SAVOSA/MASSAGNO
"Speravo in una sentenza diversa"
Parla il presidente del Savosa/Massagno dopo i cinque anni di squalifica a un suo allievo A
Pubblicato il 19.05.2021 15:58
di L.S.
Cinque anni di squalifica all'allievo A del Savosa/Massagno che quindici giorni or sono ha aggredito durante una partita un avversario del Breganzona.
Una sentenza durissima per un gesto pericoloso e bruttissimo. Così come la giornata, o meglio dire gli ultimi giorni, che sta vivendo il presidente del Savosa/Massagno Mayk Senkal.
"Sono molto triste. Questo è stato un periodo molto difficile, non è stato facile gestire queste due settimane".
Se l'aspettava una sanzione così?
"Onestamente no. Capisco che una sanzione fosse necessaria e sapevo che sarebbe stata pesante. Ero presente alla partita e ho visto tutta la scena e la cattiveria messa in campo dal nostro ragazzo. Perciò non voglio giustificare l'ingiustificabile".
Il presidente Senkal, che ha trascorso una vita nella società luganese, aggiunge:
"In questi giorni avevamo pensato (la prova è il comunicato sul sito del club) di aiutare il ragazzo in un percorso di redenzione e pentimento. Avrebbe accompagnato gli altri allenatori della scuola calcio, partecipato a un corso d'arbitri e aiutato nelle pulizie dello spogliatoio. Così diventa tutto molto difficile".
Il ragazzo cosa aveva risposto?
"Era d'accordo e ben disposto. Aveva capito di aver commesso un grave errore e la nostra società voleva tendergli una mano".
Invece questa sentenza...
"Rende tutto più difficile, per non dire impossibile. Il ragazzo ovviamente è molto scosso".
Alla Federazione Ticinese cosa vuol dire?
"Mi sembra che abbia inflitto una punizione molto severa, per certi versi volutamente esemplare. Così facendo però non si risolve il problema della violenza sui campi. Speravo in una sanzione che avrebbe dato al ragazzo la possibilità di redimersi".
Farete ricorso?
"Devo parlarne prima con il comitato ma penso proprio di sì".