Avrei avuto voglia di gridare a squarciagola che “il campionato è iniziato”. E invece l’urlo me lo sono tenuto per me, con quel nervosismo e quella paura che iniziava ad assalirmi.
Due reti nei primi minuti, figlie di due penalità ingenue di Sekac. Si poteva iniziare peggio una nuova stagione? Probabilmente no.
Un vero peccato buttare via dei punti così. Peccato, dicevamo, perché con l’andare della partita il Lugano è cresciuto, dimostrando di poter giocare tranquillamente alla pari con lo Zugo. Anzi, forse facendo pure qualcosa in più.
Sarà una lezione da tenere in considerazione per il futuro: bisogna sempre entrare in pista con il pattino sull’acceleratore.
Poi si potrebbe anche discutere dei singoli, certo. Come della lentezza di Dahlström, non apparso ancora al massimo della condizione, o di una linea, la prima, che ha risentito enormemente dell’assenza di Thürkauf, diventando un terzetto “normale”. Chi non ha convinto, in questo debutto, è stato anche Arcobello: gli anni passano e sarà interessante capire quest’anno che ruolo potrà avere all’interno del roster bianconero.
Ma la sconfitta di Zugo non ha portato in dote soltanto aspetti negativi.
Assolutamente no. C’è da risaltare la prestazione di Schlegel, autore di grandi parate, così come l’entusiasmo e la veemenza dimostrata dalla quarta linea di Canonica, indubbiamente la migliore. Solido in difesa e freddo sotto porta Mirco Müller (nella foto Keystone), ormai una garanzia, mentre Calle Andersson, spedito in tribuna, è invece diventato un caso. Si sussurra che potrebbe trasferirsi al Davos, che stasera sarà proprio ospite dei bianconeri alla Corner Arena. Sconfitti all’esordio in casa dal Kloten, anche i grigionesi sono a caccia di punti.
Stasera chi sbaglia sarà già in difficoltà.
Due reti nei primi minuti, figlie di due penalità ingenue di Sekac. Si poteva iniziare peggio una nuova stagione? Probabilmente no.
Un vero peccato buttare via dei punti così. Peccato, dicevamo, perché con l’andare della partita il Lugano è cresciuto, dimostrando di poter giocare tranquillamente alla pari con lo Zugo. Anzi, forse facendo pure qualcosa in più.
Sarà una lezione da tenere in considerazione per il futuro: bisogna sempre entrare in pista con il pattino sull’acceleratore.
Poi si potrebbe anche discutere dei singoli, certo. Come della lentezza di Dahlström, non apparso ancora al massimo della condizione, o di una linea, la prima, che ha risentito enormemente dell’assenza di Thürkauf, diventando un terzetto “normale”. Chi non ha convinto, in questo debutto, è stato anche Arcobello: gli anni passano e sarà interessante capire quest’anno che ruolo potrà avere all’interno del roster bianconero.
Ma la sconfitta di Zugo non ha portato in dote soltanto aspetti negativi.
Assolutamente no. C’è da risaltare la prestazione di Schlegel, autore di grandi parate, così come l’entusiasmo e la veemenza dimostrata dalla quarta linea di Canonica, indubbiamente la migliore. Solido in difesa e freddo sotto porta Mirco Müller (nella foto Keystone), ormai una garanzia, mentre Calle Andersson, spedito in tribuna, è invece diventato un caso. Si sussurra che potrebbe trasferirsi al Davos, che stasera sarà proprio ospite dei bianconeri alla Corner Arena. Sconfitti all’esordio in casa dal Kloten, anche i grigionesi sono a caccia di punti.
Stasera chi sbaglia sarà già in difficoltà.