Come titolo abbiamo preso
quello del recentissimo film di Gianni Amelio, regista che ha avuto l’onore di
essere premiato anche al Locarno Film Festival e di cui dalle nostre parti
hanno avuto grande successo, in particolare, un paio di lungometraggi.
Introduciamo questo ‘pezzo’ in ‘versione cinematografica’ perché conosciamo la
passione per il cinema di Brenno Martignoni Polti. Il riferimento (a ‘Campo di
battaglia’) può benissimo starci anche per le condizioni in cui l’Associazione
Calcio Bellinzona ha trovato il terreno da gioco dopo lo svolgimento del Galà
dei Castelli. Condizioni, senza calcare la ‘penna’, da considerare disastrose. (vedi foto)
Purtroppo, lunedì 9 settembre
si è ripetuta la scena dell’anno scorso (ricorderete anche il danno, ancora più
rilevante, causato dai Campionati svizzeri di atletica). All’indomani della
manifestazione, di cui la Città va giustamente fiera, si è vista una gran
quantità di buche e di zolle sollevate. Una situazione da mettere a rischio
l’incolumità dei giocatori! Il Bellinzona, preventivamente (visto quanto
successo in passato), aveva chiesto di giocare almeno una partita in più in
trasferta onde poter usufruire, al suo rientro fra le domestiche mura, di un
terreno da gioco in buone, se non proprio ottime condizioni.
Noi, un paio di mesi fa,
avevamo sollevato questo controverso problema parlandone con Ivan Boggini,
responsabile Ente autonomo della Città (Bellinzona Sport), il quale
– riferendosi ai Campionati (dunque non al Galà) – ci aveva fatto notare che a
prescindere da allagamenti e invasione di lombrichi (si sono verificati anche
questi disagi), sono stati effettuati “lavori straordinari in profondità”
per risanare le proibitive condizioni del campo.
È però successo che invece di
sostituire l’intera zona ‘bucata’, come avviene al Letzigrund per la
“Weltklasse Zürich”, ci si è limitati di bel nuovo a sostituire le zolle
mancanti. Nuove zolle che, a causa di acquazzone e vento della settimana
scorsa, sono diventate… volanti!
Che cosa chiede l’ACB, a
prescindere da uno stadio che, continuiamo a ripeterlo, è stato trasformato,
con ingente investimento da parte della Città in uno ‘stadio d’atletica’? Null’altro
che di poter disporre di un terreno da gioco degno di una squadra di Challenge
League. È tanto, troppo?
La Città a questa richiesta,
legittima, ha risposto con un atto esecutivo!
“Quel pagamento (CHF
50'000) è volutamente in sospeso – chiarisce Brenno Martignoni Polti –
non già per capriccio, bensì per fare il giusto e regolare le cose. Una volta
per tutte, rimettendo la chiesa al centro del villaggio”.
Il presidente è ‘incazzato’,
permetteteci questo termine:
“La scelta di inviare un
precetto esecutivo è significativa di un approccio nequitoso e caparbio. Ben
conoscendo gli innumerevoli argomenti di sostanza. Che toccano l’intero
complesso delle relazioni, assai complicate, con la Città,
rispettivamente l’Ente Sport”.
È necessario cambiare ‘dialogo’,
modo di comportarsi. Martignoni Polti invita il Municipio a scendere dal
‘piedistallo’: “La prima squadra, che milita nel campionato svizzero di
Challenge League, dovrebbe avere ben altro trattamento da parte di Bellinzona”.
Alle Autorità locali, da ex
sindaco, rivolge un cordiale e caloroso invito: “Una lucida presa di
posizione del Comune permetterebbe di certo di fare finalmente un passo avanti
e superare le più che evidenti riluttanze di fondo che aleggiano su di un
lavoro che dovrebbe, invece, procedere senza ostacoli”.
La speranza, come si dice, è
l’ultima a morire (‘la speranza è il pilastro del mondo’, recita un proverbio…).
Brenno Martignoni Polti, tifoso doc ACB, chiude in chiave ottimistica: “Mi
fermo qui perché rimango comunque fiducioso sulla via del dialogo. Sono
convinto della solidità delle nostre ragioni e del loro ascolto nelle opportune
sedi cittadine”.
Mai dire mai: “Questa cosa
va assolutamente risolta. Specie ora che dall’ ACB ci aspettiamo una stagione
da incorniciare”.
Il presidente è
determinatissimo. Il sindaco Mario Branda aveva sottolineato, proprio su queste
colonne, il grande attaccamento alla squadra da parte dell’Autorità cittadina:
“Penso che l’ACB sia qualcosa di speciale nel panorama ticinese, la città ne
va orgogliosa”. Branda aveva anche ammesso che “lo stadio Comunale oggi
non corrisponde più a quelli che sono i parametri e i criteri di una
infrastruttura sportiva, atta a partite di calcio a questi livelli”.
Questo, tuttavia, è un altro
discorso. Il problema è arcinoto. Prendiamolo per quello che è, a quasi 80 anni
dalla sua inaugurazione (1946) il Comunale. Ma non così malridotto. C’è bisogno
di un dialogo: aperto, sereno, approfondito. E costruttivo. È questo l’invito
dell’ex sindaco al sindaco.
Un appello, quello di
Martignoni Polti a Branda, chiaro. E urgente.