Podismo
Filippo conquista l'Arabia
Il ticinese corona il suo sogno, vince in Giordania la sua prima ultramaratona
Pubblicato il 28.09.2024 08:39
di Angelo Lungo
È l'apoteosi: “Che gara e che vittoria. Sono emozionatissimo e ancora non mi rendo conto di quello che ho fatto. La competizione è stata durissima, questa volta più delle altre volte, non ho sbagliato niente”. Filippo Rossi ha vinto in Giordania la gara della sua vita, quella sportiva si intende. Chiude un ciclo agonistico, e la grande soddisfazione gliela regala il deserto. Allenamenti duri, sacrifici e sofferenza sono stati superati dalla soddisfazione di avere coronato un sogno, destinato a diventare un ricordo indelebile. Nella sua memoria rimarrà un cassetto e quando lo aprirà ci sarà la felicità. e la nostalgia che solleva, ritempra e concilia. Il ticinese, che ha 34 anni, ha ricevuto il premio per la sua fatica a Petra, ha corso per 6 tappe e ci ha impiegato 33 ore 52 minuti 3 50 secondi. Eppure tutto sembrava precipitare. Filippo voleva abbandonare la corsa, l'atleta di casa è stato palesemente aiutato nel corso di una tappa, violando ogni regola dello spirito sportivo e dell'etica, aveva raggiunto un check-point in auto. E dopo le sacrosante proteste e la minaccia del ritiro è arrivata la penalità. Ma questa è storia infausta e ingiusta, la storia che si vuole raccontare è quella dell'impresa di Filippo. Una storia diventata prima visione e poi attesa, come i tre momenti del tempo. Per Filippo, probabilmente, ricomincerà una nuova vita, e lo sport lo esplorerà da un lato diverso. Non serve correre una maratona per essere un podista. Il podista è colui che ogni giorno pensa di andare a correre; fa una seduta dall’inizio alla fine; senza lasciare niente in sospeso. Il podista corre sempre un gara quella: con e per se stesso.