CALCIO: PARLA L'ALLENATORE DEL CHIASSO
"Spero di non tornare nel dimenticatoio"
Baldo Raineri a tutto tondo dopo la retrocessione in Prima Promotion col suo Chiasso
Pubblicato il 23.05.2021 11:28
di Luca Sciarini
Sono passati tre giorni e la delusione non è facile da cancellare.
Baldo Raineri sa però che il suo Chiasso ha lottato degnamente fino alla fine e che soltanto due miseri gol di differenza lo hanno condannato alla Prima Lega Promotion.
Una beffa forse, ma anche la consapevolezza di aver lottato alla pari con gli altri.
Baldo, come si sta dopo una retrocessione così?
"Spiace molto, sono rammaricato: andare giù dopo un campionato in cui ci abbiamo sempre creduto e nel quale abbiamo fatto tutti il massimo, fa molto male. Venir ricordati negli annali per quelli che nella stagione 2020/21 non sono riusciti a salvare il Chiasso è triste".
Come ha reagito l'ambiente attorno a Lei a questa delusione?
"Devo dire che sono rimasto positivamente sorpreso dai tanti messaggi e dalle telefonate che ho ricevuto. Molte persone mi hanno dimostrato una grande solidarietà. Forse qualcuno ha capito che abbiamo dato tutto ciò che avevamo, altri hanno semplicemente apprezzato quello che vedevano sul campo".
E la proprietà l'ha sentita?
"Sì, mi hanno mandato un messaggio bellissimo, che ogni tanto leggo per tirarmi su il morale. Hanno ringraziato tutti per il lavoro fatto e nonostante la retrocessione si sono detti orgogliosi per ciò che abbiamo dimostrato. Non capita spesso di ricevere dei messaggi del genere dopo un risultato così".
Il rammarico più grosso qual è?
"Quello di essere partiti con una rosa incompleta e di aver dovuto recuperare durante il campionato il tempo perso. Non è mai facile partire con un simile handicap, rispetto a società che erano più pronte della nostra. Peccato, il Chiasso è una società molto ben organizzata ma  economicamente deve sempre far quadrare i conti. E non è sicuramente facile".
Nella seconda parte di stagione si è visto il vero Chiasso.
"In effetti nelle ultime 19 partite abbiamo fatto piuttosto bene: sono arrivati anche giocatori importanti che ci hanno dato una bella mano. Purtroppo nel momento clou, tra squalifiche e infortuni, abbiamo perso qualche pedina fondamentale, ma ormai è inutile lamentarsi".
Sul 2-0 contro lo Xamax ci avevamo creduto un po' tutti.
"Eravamo partiti bene, facendo un po' la partita che avevamo preparato. Purtroppo è arrivato quel gol, ancora una volta frutto di una nostra leggerezza, che ha reso tutto più difficile. Ai ragazzi però non posso rimproverare nulla, hanno dato tutto fino all'ultimo minuto. E per questo li ringrazio".
Il calcio di Baldo si è visto, con i suoi pro e i suoi contro. D'accordo?
"Ognuno vede il calcio a modo proprio. Credo che abbiamo spesso saputo imporre la nostra idea, giocando sovente nella metà campo avversaria, come piace a me. Ovvio che se poi perdi palla un po' ingenuamente come abbiamo fatto qualche volta noi, dietro puoi risultare un po' scoperto".
Dopo la partita di Sciaffusa si è parlato tanto della contestazione che Lei ha subito da alcuni tifosi.
"Le critiche e le contestazioni ci stanno, fanno parte del calcio, non me ne sono mai lamentato. Quello che dà un po' fastidio è il modo in cui si viene criticati: bisogna pensare che poi a casa ci sono delle famiglie e gestire il tutto non è sempre facilissimo. Io sono sempre disposto a parlare e confrontarmi con i nostri tifosi, sono al campo dalle 6.30 del mattino. Sono a disposizione di tutti. Con qualche tifoso ci siamo parlati e chiariti in questi giorni".
Anche il direttore generale Bignotti è stato molto criticato questa stagione.
"Dispiace, perchè so l'impegno che ci mette. Il Chiasso è una società molto ben organizzata, in cui non manca nulla. Tra Team Manager, segreteria, medico sociale, fisioterapista, massaggiatori e magazzinieri, tutti lavorano con grande serietà e sono sempre a disposizione. Davvero non potevo chiedere di più".
A questo punto è ovvio iniziare a parlare di futuro.
"Adesso spero di non finire nel dimenticatoio, mi spiacerebbe molto dopo il lavoro che abbiamo fatto quest'anno. Certo, il risultato alla fine non ci ha premiato, ma lo staff ha remato tutto nella stessa direzione e la squadra con il tempo è cresciuta".
Si dice che avevate saputo creare una struttura piuttosto all'avanguardia: è veramente così?
"Nel calcio di oggi non si può lasciare nulla al caso. Noi avevamo un esperto di tattica che ci assisteva via internet e registravamo tutti gli allenamenti per poi capire dove e come poter migliorare ancora".
A 59 anni la voglia di fare l'allenatore è ancora tanta, vero?
"Assolutamente sì, sono rimasto fermo troppo tempo. Ho voglia di lavorare, ma in maniera professionale, per un progetto ambizioso, con una società che ci crede e ti dà i mezzi giusti".
Potrebbe essere ancora Chiasso?
"Dovrei parlare con la proprietà e capire il progetto. Se io vado in Prima Promotion lo faccio con l'intento di risalire subito. Anche se mi rendo conto che paradossalmente può essere più facile salvarsi in Challenge League che venir promossi dalla Prima Promotion".
Chi invece dice che Baldo è un bravo allenatore ma che in panchina, nel coaching durante le partite, deve migliorare ancora?
"Se parliamo a livello tattico possiamo sicuramente discutere: chi lavora ogni tanto sbaglia, normale che sia così. Se invece parliamo di comportamenti in panchina non sono d'accordo: non ho più 40 anni, adesso sono più maturo e anche molto più tranquillo".
Lo sa che Renzetti ha fatto anche il suo nome in una lista di allenatori "preferiti"?
"Mi fa molto piacere, so che tra di noi c'è grande stima. Renzetti è un presidente molto appassionato, un intenditore, uno che vive per il calcio. L'ho sempre stimato per ciò che ha fatto in questi anni a Lugano".
E se la chiamasse?
"Vabbè, a Lugano ci andrei in ginocchio, mi sembra evidente. Non mi illudo, non credo che alzerà mai il telefono per offrirmi quel posto. Ma questo non cambia la mia grande considerazione nei suoi confronti".
E se non la chiamasse nessuno?
"Non ci ho ancora pensato, intanto sono qui sul divano con il telefono vicino. Da Chiasso ho portato via tutto, ho raccolto e smontato le mie cose. Poi vediamo cosa capita".
Ma Lei non ha un procutore, vero?
"No, non ho procuratori. Niente contro di loro, anzi, mi rendo benissimo conto che averne uno magari ti facilita le cose. Io però preferisco decidere le condizioni a modo mio e parlare direttamente con la dirigenza del club".
Chiudiamo con le parole di Igor Djuric, difensore dello Xamax, che l'altra sera dopo la partita le ha rivolto una critica per le parole espresse qualche settimana fa.
"Non ho nulla contro Igor, se ha detto quelle parole è perchè si sentiva di dirle. Lui dice di aver letto alcune mie dichiarazioni ma credo che siano state mal interpretate. Non ho mai detto che ci sono delle squadre, tanto meno lo Xamax, che comprano o vendono delle partite. Non mi sarei mai permesso di dire una cosa del genere".
Allora cosa ha detto?
"Ho semplicemente detto che ero preoccupato quando vedevo i risultati delle altre partite, nel senso che nessuno mollava e che nonostante i punti che facevamo eravamo sempre ultimi".
Aveva anche detto che voi giocavate sempre partite vere.
"L'ho detto nel senso di partite difficili, sempre molto complicate. Con questo non volevo dire che le partite degli altri non fossero vero. Mi spiace che qualcuno abbia frainteso le mie parole".