Come sono lontani I tempi dei veri numero 1, i portieri titolari. Non solo il numero sulla maglia (già da tempo per la verità) non è più così in voga e sono pochi gli estremi difensori a indossarlo, ma proprio anche a livello di sostanza. Le generazioni dei vari Renato Tosio, Reto Pavoni, Richard Bucher, Olivier Anken, Tobias Stephan, Marco Bührer e compagnia bella sono lontani anni luce. Tempi in cui della riserva si conosceva forse a malapena il nome. A pochi diranno qualcosa nomi come quelli di Matthias Müller, Martin Bühler o Matthias Maurer. Già, erano delle semplici riserve, proprio come indicato dal termine, quelle vere. Sono rimasti in pochissimi i sopravvissuti alla tendenza di ormai schierare regolarmente entrambi i portieri a disposizione. Le partite sono sempre di più, gli sforzi fisici e mentali aumentano e nell’epoca d’oro dei numero 1 non c’erano i doppi turni al weekend. Il ruolo dell’estremo difensore del presente non può praticamente più essere paragonato al passato. Inoltre grazie ai vari aiuti e progressi in ambito tecnico anche chi è meno talentuoso, può comunque diventare un valido elemento. Ai tempi non esistevano gli allenatori specifici per i portieri e quindi o eri fortissimo di tuo, o altrimenti ben difficilmente saresti progredito. La base si è dunque sensibilmente allargata. I dati di queste prime giornate fanno comunque impressione. Sono già 28 i portieri a essere stati schierati, con il fanalino di coda Ajoie che ne ha già schierati 4 complice pure la defezione di Ciaccio, malato nell’ultima settimana. Inoltre bisogna tener conto che alcuni, come ad esempio Genoni, Descloux (infortunati) o Raanta, il nuovo finlandese del Ginevra, non sono ancora potuti scendere in pista. Nella scorsa regular season furono ben 39 i portieri impiegati. Attualmente gli unici due cerberi ad avere disputato tutti i match sono Tim Wolf (nella foto Keystone) e Robert Mayer, proprio a causa dei malanni dei sopracitati Genoni e Descloux e l’arrivo solo recente di Raanta. Persino Hrubec, Säteri e Berra, probabilmente gli ultimi titolari veri assieme a Genoni, non hanno disputato tutte le partite dando spazio a Zumbühl, Janett e Rüegger. La sensazione, per non dire la certezza, è che tra qualche anno ormai anche gli ultimi veri portieri titolari, quelli che disputano perlomeno l’80% delle contese, spariranno dalla circolazione, un po’ come i ghiacciai. Da un lato è l’evoluzione normale della disciplina e dei maggiori impegni, dall’altro c’è però anche un po’ di nostalgia, pensando ai vecchi gladiatori impavidi che erano sempre lì tra i pali. Amati dai propri tifosi, sportivamente odiati da quelli avversari il cui pensiero era “ma non può ammalarsi una volta?”. Sono finiti i tempi, quando eccezionalmente i fans rivali potevano affermare che senza il Pavoni di turno e con la riserva in porta c’era la ghiotta chance per espugnare Kloten. “Non torneranno più” cantavano i “Negrita” qualche anno fa. E già, è proprio così, volenti o nolenti.
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Altro che riserve...
Sono già 28 i portieri a essere stati schierati in questo inizio di stagione