Tadej
Pogacar non intende fermarsi. La sua magnifica e storica stagione non
si è conclusa. Le sue ambizioni non finiscono mai. La sua sete di
vittoria è illimitata. E poi vuole sfoggiare, al più presto, la sua
nuova e fiammante maglia di campione del mondo. Gli è costata una
fatica quasi relativa, di certo una fuga di oltre 100 chilometri. Il
palcoscenico che lo aspetta è l'Italia. Si poteva pensare che dopo
un'annata di tale portata, il nuovo indiscusso monarca del ciclismo,
volesse riposarsi. La sua campagna di conquiste è stata esaltante e
prodiga di successi memorabili. Ma lui non è di questa idea, sente
di avere ancora forza nelle gambe, i piedi promettono di continuare a
spingere indefessi sui pedali. Le gare vinte, attualmente, sono 23,
il record è quello di Alessandro Petacchi che ne vinse 25. Il
calendario dello sloveno è fissato: 5 ottobre Giro dell'Emilia; 8
ottobre Tre Valli Varesine; 12 ottobre Giro della Lombardia, la
quinta, e durissima, classica monumento. Allo sloveno mancano solo
tre grandi competizioni da collezionare: la Milano-Sanremo; la
Parigi-Roubaix; la Vuelta. E poi ci sarebbero i Giochi Olimpici,
quelli che si terranno nel 2028, aspetta l'annuncio sul percorso,
l'auspicio è che sia duro. Eppure anche gli invincibili, soffrono e
sono dilaniati. Una corsa lo tormenta e quasi lo angoscia: “Ho
la sensazione che la Sanremo possa diventare la mia maledizione.
Probabilmente morirò provando a vincere. Ci sono andato vicino a
vincere eppure la sento così lontana”.
(Foto Keystone)