Calcio
Lo spogliatoio è sacro
Ma un tifoso dello United è riuscito a...
Pubblicato il 13.10.2024 05:00
di Aristide Lorenzi
Anche il calcio è stato travolto dai cambiamenti, ma fino a un certo punto. Rimane, in alcuni aspetti, un rito saldo. Ha una sua sacralità che non può essere attaccata e che viene rispettata indefessamente. Ci sono assiomi ritenuti imperituri. Quello che succede sul campo deve rimane sul terreno di gioco, e non deve andare oltre. E c'è un luogo che non può essere violato, una sorta di Conclave perenne che custodisce gelosamente i segreti, un posto da preservare con cura dallo sguardo indiscreto e pettegolo dello spettatore. È lo spogliatoio. Allenatori, giocatori e dirigenti adempiono a questa norma naturale, la mettono in pratica e la pongono come una categoria essenziale. Anni fa ci fu una sfuriata, nello spogliatoio, del tecnico dell'Arezzo; era il vulcanico Ezio Capuano; qualcuno registrò lo sfogo, che fu reso di dominio pubblico. Il gesto fu ritenuto un'autentica lesa maestà, scardinava un principio fondamentale, metteva in discussione una tradizione, si era andati oltre: sacrilegio. Ma è successo di nuovo. La vicenda la racconta il “Sun”. Si giocava, nello scorso turno di Premier, la partita Aston Villa-Manchester United. Un tifoso dei Reds ha clamorosamente eluso i severi controlli, come una solerte e astuta spia segreta, come una di quelli dei servizi più capaci, ha approntato un'apparecchiatura, erano degli smartphone, e ha registrato i colloqui tra Erik ten Hag e i suoi giocatori. Il nostro è riuscito a intrufolarsi nella “locker room” della sua squadra, qualche giorno prima dell'incontro, e ha piazzato dei telefoni cinesi. “Volevo fare il buffone e ascoltare quello che si diceva tra quelle quattro mura”, ha dichiarato in forma anonima. Il “Sun” ha sentito la registrazione, ma non intende divulgare il contenuto, ora c'è un'inchiesta per la clamorosa “falla”.
(Foto Keystone)