Sale la febbre (non quella
del sabato sera…) per l’assemblea ordinaria di oggi (ore 19, Hotel Unione).
Assemblea ‘ordinaria’ che ha però tutta l’aria di essere ‘straordinaria’. Pablo
Bentancur, come noto, vuole assumere il comando dell’ACB a 360 gradi in modo da
gestire anche il Settore giovanile. I membri dell’Associazione hanno appreso la
notizia con stupore e apprensione al punto che sono pronti a dimissionare in
blocco. Ritengono che una ‘convivenza’ con il patron sia impossibile o comunque
problematica. Ragionano per il bene della gloriosa Associazione Calcio. Preoccupazione,
la loro, se vogliamo, legittima. Il fatto è che Bentancur vuole vederci chiaro:
quanti ragazzi, cresciuti nel vivaio e formatisi nel Team Ticino, giocano in
prima squadra? E quanti sono volati per altri lidi? È normale che il patron vuole andare fino in fondo.
La presidente Pamela Colombo
Heller l’estate scorsa aveva parlato di un’ottima intesa con Pablo, il nuovo
comitato, in carica da pochi mesi (marzo) si è in effetti impegnato alla grande
nel favorire la crescita di un Settore (dal passato glorioso!) che vanta nelle
sue fila oltre trecento ragazzi. Ma nel frattempo le cose sono mutate, in fatto
di rapporti. A qualcuno del comitato devono essere saltati i nervi. Ricorderete
l’inimmaginabile aggressione, da parte di un membro dell’Associazione, a
Bentancur colpito con un pugno in faccia. È probabilmente da questo fattaccio che è partita la sua reazione. D’altra
parte è anche vero che Brenno Martignoni Polti ha messo i puntini sulle ‘i’: “Di
ACB ce n’è uno solo, va dai giovanissimi che si affacciano al calcio (scuola
calcio inclusa, ndr) fino alla prima squadra”. Come dargli torto? Il
presidente, pronto ad assumere anche la direzione del Settore, è in perfetta
sintonia con le regole della società. Praticamente Martignoni Polti sta svolgendo un lavoro enorme dietro le quinte (l’ACB la fa da padrone alla
“Casa bianca”), così come Pablo Bentancur (un ex funzionario granata: “Piaccia o
non piaccia, dobbiamo grande rispetto e doverosa gratitudine al signor Pablo”). Alla fine chi semina vento raccoglia tempesta. Tempesta che è
puntualmente arrivata. Ne sapremo qualcosa di più all’assemblea. Prevediamo una
serata caldissima. C’è da sperare che non vengano scaricati tuoni e fulmini. E
che non ci siano ‘defezioni’. Né da una parte, né dall’altra.
(Pablo Bentancur, nella foto Zocchetti)