Calcio
Ma Tuchel non è un inglese
L'Inghilterra ha un nuovo tecnico, e il suo ingaggio ha scatenato le polemiche
Pubblicato il 17.10.2024 04:34
di Red.
C'erano una volta uno svedese (Sven-Göran Eriksson) e un italiano (Fabio Capello). Ora c'è un tedesco. La panchina dell'Inghilterra ha un nuovo allenatore, sarà assistito da Anthony Barry. Thomas Tuchel ha raggiunto l'accordo con la Federazione, il contratto durerà sino al 2026 e si insedierà il 1° gennaio, lo stipendio è di 5 milioni annui, un compenso quasi normale e che non fa effetto. Il casting è durato poco, secondo i dirigenti è stato individuato: “Un tecnico di qualità e di esperienza”. Il nostro si è detto entusiasta, in un video ha fatto una solenne promessa, cari inglesi la lunga attesa sta per finire, bisogna aspettare ancora un po', ma poi arriverà il tempo della vittoria, l'obiettivo è il Mondiale, Tuchel è chiaro: “Voglio la seconda stella da inserire sulla maglia”. Ma il proclama e il programma ambizioso non sono bastati. I tabloid sono scatenati, contestano la nomina. Secondo “The Daily Mail” Southgate non era apprezzato, ma “ha dato identità alla nostra nazionale, era uno di noi” e ha titolato: “Un giorno nero per l'Inghilterra”. La “BBC” fa notare che la decisione “potrebbe essere considerata da molti un insulto nei confronti dei manager di maggior talento di casa”. Sam Wallace, giornalista sportivo molto quotato, sul “Daily Telegraph” scrive che: “La Germania non avrebbe mai affidato la sua squadra a un inglese ed è giusto così. La nazionalità è il punto centrale del calcio internazionale”. Poco importa che la Premier sia un campionato cosmopolita. Si importano dirigenti, allenatori e giocatori. Poi c'è un dato da evidenziare: da quando esiste la Premier League nessun tecnico inglese l'ha vinta. Gli unici britannici a riuscirci sono stati due scozzesi: Alex Ferguson con lo United; Kenny Dalglish con il Blackburn. L'ultimo inglese a trionfare fu Howard Wilkinson, quando il Leeds diventò campione, si era nel 1992.
(Foto Keystone)