CALCIO
La Tribù del calcio
Quando, tra poco, rientreranno tutti, rimpiangerò la solitudine del cronista
Pubblicato il 28.05.2021 10:55
di Giorgio Genetelli
Quale “Tribù del calcio” ritroveremo? Bisognerebbe chiederlo a Desmond Morris, inventore della definizione e dell’antropologia del tifoso, ma non risponde al telefono e allora mi arrangio. Pronti, via. Gli stadi sono stati svuotati come togliere il tappo alla vasca da bagno, l’acqua pulita è finita nelle fognature assieme a quella sporca e perfino alla schiuma del sapone. A mano a mano che si tornava alla normalità aumentavano le masse fuori dagli stadi, esibendo gli stessi riti tribali che a me sembrano ormai paleolitici. Slogan urlati, abiti come divise, marce e fumo, in un’ariaccia da Novecento che da qui pare ormai un medioevo. Quando, tra poco, rientreranno tutti, rimpiangerò la solitudine del cronista e proverò fastidio nel vedere che non è cambiato niente: insulti a pioggia, paroloni come “Onore” o “Vergogna”, canzoncine stravolte e stonate, attese esecutive in caso di sconfitta, inviti a spendere i soldi altrui, ingerenze tecnico-tattiche con la finezza di un bue in salotto, la vittoria come sola cosa che conta e protervie simili.
E poi i discorsi rifiorenti nei bar di nuovo aperti, come i “tennici” di Benni, con la Gazza spianata o lo smartfono pulsante a istigare plusvalenze e clausole tra un bianchino e una birretta. Almeno si ingoiasse la Luisona così da chiudere i gargarozzi. Ma la Luisona, la pasta con rivestimento in duralluminio, la schivano tutti e allora si va di schemi e intolleranza, parlando in tre o quattro alla volta senza ascoltare, come insegnava Biscardi.
Per un annetto abbondante la passione è stata un esercizio solipsistico, una cosa mai successa, e non è detto che se ne esca davvero e un po’ ci spero. Di certo, tutto sarà più costoso ed esclusivo, dai biglietti ai lasciapassare sanitari, tutto più controllato e moralizzante. La vasca si sta riempiendo di nuovo con acqua pulita ma quando ci salteremo dentro non ci metterà molto a sporcarsi di nuovo.
Di sicuro, dentro o fuori, la Tribù continuerà a simulare la guerra e spesso a farla. Riprovo a chiamare Desmond Morris.