MMA/Boxe
Francis Ngannou, il gigante venuto dal nulla
Un uomo che nella vita ha lottato fin da bambino
Pubblicato il 21.10.2024 06:19
di Alessandro Tamburini
Francis Ngannou le ha viste tutte nella vita. Nato a Batié, nel Camerun, cresce nella povertà più estrema. I suoi genitori si separano e lui ancora giovanissimo lavora in una miniera di sabbia. Facendo dei muscoli il suo strumento di lavoro numero uno, si appassiona alla boxe, ma è solo a 22 anni che inizia a praticarla. Per cullare il suo sogno, decide di salire su una barca di migranti in direzione della Francia a 26 anni. Si ritrova a dormire a Parigi per le strade, prima che l‘associazione umanitaria La Chorba lo accoglie. Lì lavora per servire i pasti a persone mal nutrite ed in difficoltà. È lì vicino che Ngannou s’iscrive alla palestra MMA Factory e grazie al suo fisico possente, “una montagna umana di muscoli”, inizia a coltivare il suo sogno. Affina la tecnica, non solo forza, ma anche prese, inizia a forgiare un atleta impressionante. Al punto che soli due anni dopo combatte già nella UFC. E vince subito, con un uppercut manda KO Luis Henrique. Nell’ottagono la categoria dei pesi massimi diventa sua, perde una prima volta con Stipe Miocic, ma poi batte l’americano il 27 marzo 2021 nella UFC 260 a Las Vegas. È campione del mondo dei pesi massimi UFC! Difende il titolo nel 2022 col francese Ciryl Gane, ma Ngannou ha sempre avuto un sogno: la boxe. A 37 anni il sogno si concretizza, a Riad contro Tyson Fury. Per tutti un fight senza storia, troppa la differenza con il peso massimo inglese. Per “The Gipsy King” deve essere solo un allenamento prima della sfida ad Usyk. Ed invece va una volta al tappeto e vince solo con una split decision. Ngannou perde ma è l’eroe della serata, il tutto gli vale un’altra grande sfida. Allenato dal suo idolo Mike Tyson ottiene una borsa di 20 milioni di dollari e sfida Anthony Joshua. Stavolta va tutto male, 3 KO in 2 round, lui che mai era andato KO nella UFC, nella vita. Ma il colpo più duro lo incassa 40 giorni dopo. Nell’aprile 2024 muore suo figlio di 15 mesi, Kobe, per un problema cerebrale. Francis stavolta non regge il colpo: “Qual è il senso della vita? Perché è così ingiusta? Sono sfinito.”. Ma Francis Ngannou è un uomo che nella vita ha lottato fin da bambino. Sabato è tornato nell’ottagono, nell’evento PFL Super Fight contro Renan Ferreira, tra i più forti della MMA. Ed ha vinto, al primo round, tra colpi devastanti dove scorreva tutta la sua vita. Fino alle lacrime, sul suo viso, un pianto liberatorio. Il gigante nella sua più profonda sensibilità umana. Ed una certezza. Con i soldi guadagnati nei combattimenti lui e la sua fondazione in Camerun aiuteranno tanti bambini, come già fatto aprendo le prime palestre per gli sport da combattimento. Ngannou, l’uomo dei sogni venuto dalle miniere di sabbia dell'Africa. 
(Foto Keystone)