HOCKEY
Le ragioni di Cereda
Tanti errori e poca personalità da parte degli arbitri e dei loro assistenti
Pubblicato il 21.10.2024 06:19
di Marco Maffioletti
Spesso nelle interviste del dopopartita domina il politically correct. In pochi si espongono con dichiarazioni roboanti, anche perché poi spesso si possono incappare in multe. E allora ben vengano le parole di Luca Cereda al termine della sconfitta patita a Losanna. Le sue critiche rivolte agli arbitri, non tanto per gli errori commessi, ma bensì per il classico paraculismo, l’incapacità di ammettere gli sbagli. Parole forti, figlie anche delle emozioni. Che bello vedere un coach non celarsi, è stato decisamente un episodio edificante, che esce dai soliti binari. Il nativo di Sementina ci ha messo la faccia, è stato una sorta di portavoce e si è preso la responsabilità di tale affermazione, ben sapendo che potrebbe anche arrivare delle sanzioni. La sfida di Losanna ha sollevato molti dubbi. Diversi gli episodi controversi, praticamente tutti contro i leventinesi. La prima è la rete annullata per un presunto fuorigioco provocato da Zgraggen, con il gol convalidato sul ghiaccio e poi tolto dopo il consulto delle prova TV. Peccato che dalle (una volta in più) pessime immagini, davvero si stenta a capire come i giudici di linea abbiano davvero potuto appurare al 100% che quel disco fosse uscito dal terzo difensivo vodese. Per cambiare la decisione presa sul ghiaccio, in effetti ci voglio delle immagini chiare che provano il contrario, ma a quanto pare non sembra più essere così...
La seconda scena vede invece tra i protagonisti il difensore locale Fiedler e Floran Douay. La prima carica a gioco praticamente fermo è del giocatore di casa, Douay reagisce. Morale della favola? Due minuti di penalità a Fiedler, quattro contro Douay, il quale oltre all’eccessiva durezza viene ulteriormente punito per un presunto comportamento antisportivo nei confronti degli arbitri. Il terzo caso riguarda 2’ di penalità molto cervellotici inflitti a Curran poco dopo metà partita. Nelle due situazioni qui sopracitate il LHC in powerplay ha segnato due volte. Più in generale gli arbitri in questo primo scorcio di campionato non stanno certo brillando. Sul banco degli imputati ci sono specialmente i giudici di linea. Davvero troppi i fuorigioco non segnalati che hanno poi portato a delle reti. La sensazione è che ultimamente (un po’ come nel calcio) si preferisca non fischiare e poi casomai dare la patata bollente nelle mani dei poveri videocoach, i quali si accollano la responsabilità di verificare la scena incriminata e si assumono il rischio di chiamare il coach challenge. Il tutto viene poi reso ancora più complicato da una tecnologia non all’altezza della situazione a causa specialmente di una mancanza di telecamere fisse sulla linea blu. Tutto ciò costringe a videoreview prolungati nel tempo, tanti minuti se ne vanno, le partite si allungano e i giocatori rimangono fermi a lungo. Non certo l’ideale per ritmo e muscoli. Morale della favola? Tutti sbagliano: arbitri, allenatori, giocatori, giornalisti e tifosi. L’importante però è saper ammettere i propri errori e cercare un dialogo aperto e costruttivo, altrimenti invece che progredire si rischia di fare il passo del gambero. E poi magari finalmente investire tutti insieme al fine di creare una tecnologia degna dello spettacolo e della qualità offerti dal nostro campionato.
(Foto Keystone)