L’uomo pipistrello
Un eroe normale
Il fumetto è cultura
Pubblicato il 30.05.2021 10:15
di Angelo Lungo
 
Di giorno la città è grigia. Il grigio terra di mezzo. Rappresenta una zona neutrale. Promette ma potrebbe non mantenere. Vita sospesa, forse indecisa, in perenne attesa. Uno smarrimento che colora la tristezza.
Di sera la città è nera. Chiusura, fine. La luce è scomparsa. Arriva il nulla. Timore di non poter ripartire. Un punto di non ritorno. La sfumatura delle tenebre non sembra contemplare la speranza.
Questa è Gotham City. Vicoli bui e tetri. Il crimine prolifera. Il mistero incute paura. Il misticismo atterrisce e blocca.
È la città immaginaria dove sono ambientati i fumetti DC Comics, in cui si svolgono le avventure dell’uomo pipistrello: Batman.
Nel maggio del 1939, il fumetto ideato da Bob Kane e Bill Finger viene dato alle stampe.
Batman è l’identità segreta di Bruce Wayne, un ricchissimo uomo d’affari, segnato da un evento tragico e violento: l’assassinio, davanti ai suoi occhi di bambino, dei suoi amati genitori da parte di un ladro.
L’uomo pipistrello è un eroe iconico. Non è dotato di superpoteri. È normale. Un umano che esplora se stesso all’inverosimile. Fa esplodere tutte le potenzialità della mente e del corpo. Animato da una straordinaria forza interiore, che cresce e si alimenta. Un scintilla che diventa fuoco. Ha una missione: lotta solitaria contro l’ingiustizia. Si maschera da pipistrello perché questi escono di notte e sono temuti.
Batman rappresenta la lotta tra il Bene e il Male.
Il bene, quella condotta che consiste nell’azione secondo un’etica dettata dall’esterno o autoimposta; il male che è l’esatto contrario.
Pulsioni che governano la vita degli uomini.
Batman rappresenta il dilemma tra vendetta e giustizia.
La vendetta è privata, truculenta, violenta e senza controllo. Non è né nobile né onorevole. È un desiderio che altera l’umano. La giustizia spetta allo Stato: che infligge il castigo. Effetto deterrente ma anche capacità di rieducare.
Batman all’inizio vuole solo vendetta, ma poi percorrerà il cammino della giustizia. E il bene non diventa fine a stesso, ma addiviene uno scopo sociale: difesa dei più deboli, coloro che hanno più bisogno di aiuto.
Il fumetto è cultura. Racconta miti, è una straordinaria forma di comunicazione. È una narrazione che pone dilemmi. Espone argomenti seri e problematici.
Umberto Eco sosteneva che fossa la nona arte.
Scrive Victor Hugo: “La sfortuna, l’isolamento, l’abbandono e la povertà sono campi di battaglia che hanno i loro eroi”.