CICLISMO: GIRO D'ITALIA
In tre col massimo dei voti
Le pagelle del Giro d'Italia vinto dal colombiano Bernal
Pubblicato il 31.05.2021 09:35
di Vittorio Gerlero
Il colombiano Egan Bernal si aggiudica l’edizione numero 104 del Giro d’Italia. Sul podio salgono Damiano Caruso (+1’29”) e Simon Yates (+4’15”). Ecco i voti dei protagonisti:
Egan Bernal: 10
Dopo la vittoria al Tour de France del 2019, ecco il sigillo al Giro d’Italia. In maglia Rosa dalla nona tappa, dopo la grande vittoria sullo sterrato di Campo Felice, non l’ha più lasciata e da quel momento la vittoria finale del giovane colombiano non è mai stata in discussione. Merito anche di una squadra, la Ineos Grenadier, che ha dimostrato ancora una volta di essere la più completa.
Damiano Caruso: 10
Proprio come il vincitore Bernal. Damiano inizia il Giro come gregario di Mikel Landa, ma dopo il ritiro del corridore spagnolo è in grado di reinventarsi capitano della Bahrain Victorious. Si dimostra il corridore più continuo nelle tre settimane: l’impresa ad Alpe Motta con pacca sulle spalle di Pello Bilbao è un “capolavoro da vero campione”, come ha detto lo stesso Caruso al termine della tappa.
Filippo Ganna: 10
L’ultimo dieci se lo merita lui. Vince la prima tappa di Torino indossando la Rosa per tre giorni e tirando per il suo capitano Bernal anche con la maglia da leader della corsa. Nella cronometro finale di Milano è costretto a fermarsi per una foratura negli ultimi chilometri: cambia bici e riparte perdendo una trentina di secondi, ma alla fine vince lo stesso. Due crono su due quest’anno, cinque consecutive al Giro battendo il record di Moser: fenomeno.
Daniel Martinez: 9
Il connazionale e compagno di squadra di Egan Bernal è il gregario più prezioso della maglia Rosa. L’incredibile lavoro svolto sulla salita di Sega di Ala permette al proprio capitano di non naufragare nell’unica sua giornata no. Il quinto posto finale nella classifica generale dimostra che Martinez è molto più di un semplice gregario.
Peter Sagan: 7
Fa il compitino, ma lo fa bene. Vince una tappa e, grazie ai ritiri di Caleb Ewan e Tim Merlier, porta a casa senza troppa fatica la Maglia Ciclamino.
Simon Yates: 6
Al corridore britannico manca sempre qualcosa per il definitivo salto di qualità. Il podio finale lo premia comunque, ma il gemello di Adam partiva come uno dei favoriti ed è finito invece a oltre 4 minuti dal vincitore, dietro anche a Damiano Caruso. Ha ormai un conto aperto col Giro, ci riproverà nei prossimi anni.
Vincenzo Nibali: 6
Per la determinazione. Termina il Giro d’Italia con oltre un’ora di distacco dal vincitore (nelle precedenti corse rosa aveva concluso al massimo al settimo posto e sempre a meno di nove minuti dal primo), ma non molla mai. Sa di non avere la gamba dei giorni migliori, ma prova comunque a entrare in fuga. La frattura al braccio rimediata ad aprile e le cadute potevano fargli abbandonare il Giro, ma lo Squalo dello Stretto non ne vuole sapere e lotta fino alla fine onorando la corsa.
Fernando Gaviria: 5
Da un velocista come lui ci si aspetta sempre qualcosa di più. Il risultato migliore lo ottiene con il secondo posto dietro a Sagan a Foligno, ma per il colombiano è davvero troppo poco.
George Bennett: 4
Con Van Aert, Roglic e Kruijswijk assenti (parteciperanno al Tour de France), George Bennet ha la possibilità di correre da capitano della Jumbo. Ma non si fa mai vedere e, al contrario, incamera minuti di ritardo in tutte le salite. Chiude undicesimo a più di 25’ da Bernal.
Caleb Ewan: 3
Domina due volate, poi decide di fare le valigie. Saluta con anticipo il Giro per partecipare a Tour e Vuelta con l’obiettivo di centrare un successo in tutte e tre le grandi corse. Ma giustificare l’abbandono con un dubbio infortunio al ginocchio l’ha inevitabilmente fatto finire al centro delle polemiche.