CALCIO: PARLA ABEL BRAGA CANDIDATO ALLA PANCHINA DEL LUGANO
"Mi piacerebbe un'esperienza nel vostro campionato"
Il tecnico brasiliano Abel Braga aspetta la chiamata del Lugano: la trattativa è avanzata
Pubblicato il 01.06.2021 21:01
di Luca Sciarini
Nella sua casa di Rio de Janeiro,  nel quartiere di Leblon, in cui vive da 40 anni, Abel Braga sta aspettando la chiamata del FC Lugano.
Con la partenza ormai sicura di Maurizio Jacobacci, che spera di diventare allenatore del neopromosso Grasshopper, in casa bianconera la nuova proprietà brasiliana guarda in casa propria.
Il nome è conosciuto, quello di Abel Braga, 68 anni, fino allo scorso mese di febbraio tecnico dell'Internacional di Porto Alegre.
Raggiunto al telefono questa sera, ci chiede di parlare in francese. Forse il nostro portoghese non lo convince o forse vuole praticare la lingua che aveva imparato negli anni di Parigi (da giocatore) e Marsiglia (da allenatore).
Tantissime le squadre cambiate da allenatore, così come i titoli vinti.
Braga è in contatto da qualche settimana con i bianconeri e non lo nasconde.
"In effetti ci sono delle trattative con il Lugano: le porta avanti mio figlio che gestisce una società di procuratori. Si occupa tutto di lui e sto appunto aspettando una sua chiamata per sapere se la cosa si farà oppure no".
Le discussioni sembrano già piuttosto avanzate.
"Ho parlato tanto con Padalino, Novoselsky e ovviamente Tiago. Credo ci possa essere un progetto interessante. Stiamo a vedere cosa succede...".
A Lugano ci verrebbe molto volentieri.
"Ho conosciuto molto bene Mathias Delgado (ex Basilea) per averlo allenato in Giordania, nell'Al Jazira. Lui mi ha sempre parlato in maniera entusiasta del vostro paese: mi aveva detto che in Svizzera si vive benissimo, in un clima tranquillo, non come qui da noi a Rio, dove purtroppo la violenza è di casa".
In Svizzera però Braga ci è già stato.
"La prima volta che ho allenato il Botafogo di Rio, abbiamo giocato un torneo a Berna e lo abbiamo pure vinto in finale per 5-0 contro il Borussia Moenchengladbach. Mi ricordo che le altre due squadre erano Young Boys e Servette".
Fino a febbraio è stato allenatore dell'Internacional.
"A fine campionato è cambiata la dirigenza e anche il mio contratto scadeva. Avevo una trattativa per andare a Dubai ma alla fine non se n'è fatto nulla. Ora sono libero e pronto per ributtarmi nella mischia".
Pensando al Brasile ci si immagina ovviamente un calcio molto offensivo.
"Ed è proprio così, mi piace un calcio offensivo, in cui si va a pressare alto l'avversario. Avessi giocato in difesa non avrei certo vinto 28 titoli".
Del Lugano sa già parecchie cose.
"Ho visto alcune partite, me ne restano 3 o 4 da visionare. Hanno fatto senza dubbio una buona stagione e mi pare che il livello sia buono. Adesso però è ancora un po' presto per esprimermi".
Ci vediamo a Lugano?
"Mi piacerebbe. Aspettiamo ancora un po' e sapremo...".