CALCIO: PARLA MIJAT MARIC
"Felice di essere ancora utile al Lugano"
A 37 anni Maric ha rinnovato il suo contratto con i bianconeri
Pubblicato il 09.06.2021 03:38
di Luca Sciarini
Le meratitissime vacanze in Croazia, dove ha lasciato i figli e ai nonni e con sua moglie ha percorso tutta la bellissima costa, sono ormai agli sgoccioli.
Dopo due stagioni intense, attraversate dalla pandemia, Mijat Maric si è giustamente goduto questi giorni di assoluto relax ed è pronto a ripartire con il solito entusiasmo.
Con il contratto appena firmato per un'ulteriore stagione, la motivazione è alle stelle.
"A dire la verità avevo già raggiunto l'accordo con il presidente Renzetti, ma il fatto che la nuova dirigenza mi abbia voluto ancora in rosa mi fa enormemente piacere e mi stimola tantissimo. Significa che hanno apprezzato il lavoro che ho fatto in passato".
Un accordo, quello con il presidente Renzetti, che prevedeva anche un post carriera a Lugano, vero?
"Sì, avevamo parlato di un eventuale progetto ma adesso è cambiato tutto e perciò staremo a vedere ciò che accadrà. Ora voglio concentrarmi sulla prossima stagione e fare il massimo per questa squadra e questi colori. Voglio continuare a ripagare la fiducia che loro hanno avuto in me, riportandomi in Ticino a 34 anni".
Non si può certo dire che tu non abbia ripagato le aspettative finora.
"Questo lo lascio giudicare agli altri, da parte mia ci ho messo l'anima, sono sempre stato molto motivato, anche per il fatto di essere cresciuto qui in Ticino e avere iniziato la mia carriera con questa maglia".
Arrivare a 37 anni a questi livelli non è scontato. Segreti?
"Non credo ce ne siano, eccetto appunto la motivazione e forse l'alimentazione e il riposo. Inoltre sono stato fortunato perchè finora non ho avuto infortuni importanti".
L'anno scorso per centrare l'Europa vi è mancato solo un punticino...
"In effetti un po' di rammarico c'è. A un certo punto, quando eravamo secondi, abbiamo cercato di fare un po' di spettacolo: una cosa che forse non era nelle nostre corde e così abbiamo buttato via qualche punticino".
Si diceva che per "colpa" delle caratteristiche dei difensori, il Lugano doveva giocare in modo più difensivo. D'accordo?
"Non lo so se è proprio così. Credo che siano semplicemente delle dinamiche della squadra, sta all'allenatore capire quale sia il modo migliore per stare in campo. Io credo che si possa giocare con la difesa più alta anche senza avere Usain Bolt in difesa. Dipende ovviamente dall'organizzazione di gioco e dal pressing che attua la squadra. Credo che sia un concetto collettivo e non solo di reparto".
A Lugano ha appena firmato il brasiliano Braga. Qualcosa forse cambierà. Cosa ti aspetti?
"Ne ho sentito parlare bene, sono curioso di allenarmi con lui e capire la sua filosofia. Credo che possa essere un valore aggiunto per la nostra squadra e per tutto il calcio svizzero".
Dopo dieci anni non ci sarà più Renzetti.
"Questa è una sensazione molto strana, stiamo parlando di un personaggio chiave per tutto il calcio ticinese e non solo. Ora sarà importante riuscire a gestire bene questo passaggio".
Dalla nuova proprietà cosa ti aspetti?
"Da quello che vedo mi sembra che stia lavorando piuttosto bene. A volte è importante avere il coraggio di cambiare qualcosa, di assumersi un piccolo rischio per migliorare le cose. Dall'altro bisogna cercare di mantenere ciò che di buono è stato fatto in questi anni. E credo che ci sia già una bella base su cui costruire".