Europeo 2020
L’auto bambina
Nessuno ha avuto la tolla di ingaggiare un bambino umano per portare il pallone ai piedi dell’altare continentale
Pubblicato il 12.06.2021 08:14
di Giorgio Genetelli
L’automobilina-trash che porta il pallone a centrocampo ha dato il via agli Europei. Non so se si dica ancora, ma è un affarino telecomandato con tanto di sponsor sulle minuscole fiancate. Una macchina-bambina che fa tenerezza nel suo forse desiderare l’età adulta e noi non riusciamo a comunicarle che più di così non diventerà, affetta da nanismo com’è. Nemmeno i suoi genitori riusciranno ad affrontare il problema e lei continuerà a fare avanti e indietro dal bordo al centro del campo col pallone in groppa, in una nuvoletta di lavoro minorile che nemmeno gli asinelli. Uno sviluppo techno delle costrizioni a cui sono chiamati tutti i bambini del mondo terzo (e anche secondo) per produrre palloni magliette scarpini, quelli che poi usano gli eroi del calcio, anche in Quinta.
Nessuno ha avuto la tolla di ingaggiare un bambino umano per portare il pallone ai piedi dell’altare continentale, ma nemmeno di offrire una vacanza ai bambini-artigiani come premio alle loro oscure fatiche nelle fabbriche delocalizzate alla bisogna. Probabile che siano tutti impegnati a montare le molle e i circuiti per far funzionare l’automobilina, che certamente impennerà sul mercato con tutti i viziatoni del consumo che la vorranno come prossimo gadget. Sarà promosso come un’opera artistica, dagli influencer sparsi per il mondo, e da esibire nei giardinetti strappati all’agricoltura.
Il pallone portato in groppa, da parte sua, ha dichiarato che dopo quello splendido viaggio non ha più intenzione di rotolare, cullato dagli agi inaspettati e dall’amore nascente per l’automobilina-trash.
Ce n’è sempre una.