Europeo 2020
Pensieri spettinati sull'Euro
Divagazioni e considerazioni sul torneo continentale
Pubblicato il 13.06.2021 11:49
di Carlo Scolozzi e Angelo Lungo
Eriksen: Sembrano degli atleti invincibili, vengono curati nei minimi dettagli. Hanno a disposizione i medici migliori, sono sottoposti a esami continui sul loro fisico. Nonostante ciò rimangono degli esseri umani come tutti gli altri, soggetti al destino. Quello che è successo ieri rammenta la precarietà della vita, una scommessa tra lo zero e l'infinito. La prontezza dei soccorsi ha evitato una tragedia. Eriksen, San Siro ti aspetta, torna a proporre le tue splendide geometrie con i piedi che ti ritrovi. 
Kjaer: Da vero comandante non ha abbandonato la nave, anzi l'ha portata in salvo. Capitano coraggioso e valoroso. Ha prestato il primo soccorso fondamentale, ha richiamato i suoi compagni a proteggere simbolicamente Eriksen, ha confortato amorevolmente la compagna del nerazzurro. Lo spessore dell'uomo si è confermato dopo, scampato il pericolo: l'essere umano è venuto a galla e ha deciso di non continuare la partita. Coraggio e fragilità connotano le persone vere.
Lukaku: Il colosso belga ha mostrato in campo tutta la sua potenza e forza. Sarà sicuro uno dei protagonisti della rassegna europea. Ancora una volta non si è smentito e la sua levatura morale l'ha mostrata con l'esultanza dopo il primo gol: si è rivolto alla telecamera e in inglese ha urlato: "Christian I love you". 
Scrive Stephen King: "DIO... FATO... PROVVIDENZA... DESTINO... chiamalo come vuoi, sembra sia sempre lì in agguato, tempestivo e inflessibile, per rimettere in equilibrio i piatti della bilancia".