A Lugano, per il
momento, tutto tace.
Tra tre giorni la
squadra si ritroverà per preparare l’inizio della prossima stagione, che
debutterà tra poco più di un mese. Il tempo stringe.
Domani la nuova
dirigenza dovrà presentare alla Swiss Football League un ultimo documento,
legato a delle garanzie economiche che ancora mancavano. Si sussurra, vicino al
club, che sia una formalità. Speriamo che sia veramente così.
Insomma, se non
dovessero esserci altri intoppi, tra pochi giorni potrebbe arrivare l’attesissima
licenza.
Un documento
fondamentale per dare credibilità a un progetto che il silenzio assordante di
questi giorni sta inevitabilmente mettendo in discussione. Le ferite del
passato, purtroppo, sono sempre aperte.
Intanto, da noi
contattato ieri sera per telefono, Abel Braga dal Brasile conferma che volerà
mercoledì alla volta della Svizzera. Con lui dovrebbe partire, secondo i media
brasiliani, anche l’assistente Ricardo Colbachini, attuale tecnico della
squadra di serie D del Gama.
Non è dato
sapere, per il momento, se dovranno fare o meno la quarantena.
Ritardata anche
la presentazione di Demba Ba, il 37.enne attaccante senegalese ex Chelsea che
sembra pronto per firmare con i bianconeri.
Intanto ieri sera
Angelo Renzetti, nel programma notturno Zeuro della RSI, si è lanciato in una battuta
che forse non lo è: “Ora mi devo liberare di De Souza e Valbusa”. Cosa avrà
voluto dire il presidente, uno che raramente butta là delle battute casuali?
In attesa di capire le nuove mosse della dirigenza sul fronte del mercato, diventa fondamentale la posizione di Leonid Novoselskyi, che sembra orientato a rivestire un ruolo
di primo piano nella nuova società.
Detentore del 40%
delle azioni, l’uomo d’affari russo è la persona che può, o meglio deve,
garantire la continuità del club. È colui che conosce l’ambiente e la realtà
bianconera e che è sembrato entrare subito in sintonia con il nuovo
proprietario Thyago.
Dopo anni di forzata
retroguardia, ora tocca anche a lui prendere in mano la situazione e
consigliare con la sua esperienza i nuovi arrivati.
C’è una prima
squadra da gestire, un movimento giovanile (Team Ticino compreso) che aspetta
risposte e uno stadio che ha bisogno di vedere al più presto la luce.
Il lavoro alla
nuova dirigenza non mancherà di certo.