EUROPEO 2020
Quel rombo di tuono non ce l'hanno
Gigi Riva era uno spauracchio per tutti: lo è stato anche per la nostra nazionale
Pubblicato il 16.06.2021 08:31
di Giorgio Genetelli
Non avevamo la tivù e i pochi televisori stavano sparsi in case altrui. Cinquant’anni fa, qualcosa così, col pa’ e il Sergio in casa della Lina - vado a memoria senza ricorrere a google o siti vari – forse a colori ma non ne sono certo. Il portiere Kunz disteso in tuffo, ultimo e vano, che prende il pallone con il corpo tutto allungato e lo trattiene con la mano appoggiata sopra. Sembra fatta, il pa’ butta lì un “che bulo”, ma non fa neanche in tempo a finire di pronunciare che con un rombo di tuono ne arriva uno in maglia azzurra, scardina il pallone da sotto la mano di Kunz e lo scaglia nella rete.
Non avevo ancora la tifoidea malattia del calcio, era ancora solo un gioco che per me si svolgeva tra prati d’erba ispida con qualche sasso da schivare. Nel tinello della Lina, invece, in quel momento diventai adulto a circa dieci anni, scoprendo il football e i suoi derivati di fede e passione.
In quegli albori il Ticino era confrontato con gli arrivi migratori dei lavoratori italiani e la diffidenza regnava sovrana. Non ci si amava, per ignoranza reciproca. Ma il pa’ mi insegnò subito che gli altri vanno rispettati. Eppure, quel gol strappato dalla mano di Kunz mi smosse un senso di rivalità che non mi avrebbe mai più abbandonato, nonostante il calcio in culo che il mio pa’ mi rifilò qualche anno dopo mentre schernivo il Savitt, ragazzo calabrese arrivato in paese come un extraterrestre.
Quella partita finì quattro a uno per l’Italia, mi pare. Non è che ne feci una malattia, c’erano cose più importanti da fare tipo cercare rane o rubare ciliegie, ma il tarlo aveva già cominciato a scavare. Neanche stasera me la prenderò più di tanto, ma una vittoria della Svizzera è sempre meno importante di una sconfitta dell’Italia, su questo non transigo.
Ah, quel rombo di tuono che strappò il pallone a Kunz si chiamava Gigi Riva. Beh, tranquilli, uno così non lo abbiamo noi ma non lo hanno neanche loro.