UNA SFIDA SPECIALE
Una vita altrove è possibile
Lo sport insegna a superare i propri limiti
Pubblicato il 24.06.2021 11:14
di Angelo Lungo
Mese di giugno. Ore 17: canicola. Caldo soffocante. Umidità debilitante. Gli esperti sono chiari: niente sport, niente attività fisiche. 
C'è chi dice no. Luca e Alessandro non sono d'accordo. Si danno appuntamento su un campo da tennis di Paradiso. Intendono sfidarsi. Confrontarsi nonostante tutto. Terra rossa. Un'appendice ideale del recente Roland Garros. Alessandro è l'anfitrione. Luca arriva dall'Italia. Canonico riscaldamento. Si prova il servizio. Si parte. E che partita. A un certo punto la vita, con Luca e Alessandro, ha colpito duro. Mostrandogli, in gioventù, un'altra faccia. Un destino che si compie. Lo scorrere del tempo impone una fermata: drammatica. La spensieratezza sembra svanire. Aspettative, speranze, il futuro diventano le pagine bianche di un libro da riscrivere. Luca, a 22 anni, ha avuto un incidente con la macchina. Alessandro, a 14 anni, mentre sciava cadde rovinosamente. Eventi tragici. Esito: impossibilità ad usare gli arti inferiori. Si cade. Si reagisce. Si riparte. La forza di riprendere. Il coraggio di andare oltre. È il soffio. È l'anima che spinge e guida la risalita. Ci si può ritrovare. Si può progettare. Si può continuare. Non è finita, anzi tutto ricomincia.
Eccoli sfidarsi sopra una carrozzella. Brandire una racchetta e colpire la pallina. Si muovono spostando il loro ausilio. Sono leggeri. Abili e coordinati. Fendono l'aria mentre si girano su se stessi. Ricercano la traiettoria. Adoperano l'intuito. È il contropiede la tattica che usano. Non si risparmiano. Stanno preparando un torneo. Fanno pausa. Bevono. Parlano dei dolori al loro fisico. E raccontano la loro storia. 
Lo sport fa faticare, fa respirare, fa vivere. La passione incita a esplorarsi. Ci si ascolta. E si decide che si può ancora osare. Avanti senza esitazione. C'è un traguardo da raggiungere. Una strada da percorrere. Una vita da vivere: sempre.
Luca Spano è pensionato, lavorava in banca, ora si dedica interamente al tennis, in Italia è tra i migliori. Alessandro Cianfoni è primario di Neuroradiologia al Civico, la mattina era di tunro in ospedale, è pluricampione svizzero.
Se non si riesce più a trovare una risposta è necessario alzare gli occhi al cielo, fare un sospiro e immaginarsi l'altrove. Alla ricerca di un frammento di verità che dia uno sprazzo di significato all'esistenza.
Per la cronaca: durante il torneo, che si è svolto in Italia, Alessandro ha incontrato e sconfitto Luca al terzo set, ma non si è fermato e si è imposto nella competizione.